Federico Cervelli - Orfeo ed Euridice
Sonetti a Orfeo – Rainer Maria Rilke2
XXIV
Oh questa gioia sempre nuova nel plasmare
l'argilla! Nessuno, quasi, aiutò i primi
che osarono. E tuttavia su golfi beati
sorsero città, acqua e olio riempirono i vasi.
Gli dèi noi li tracciamo in audaci progetti
che irascibile il destino torna a cancellare.
Ma loro sono gli immortali. Di questo si tratta,
vedete: udire in silenzio quel che infine ci ascolta.
Noi, attraverso i millenni: madri e padri
del figlio a venire sempre più ricolmi, un figlio
che poi un giorno ci sovrasta e ci travolge.
Noi infinitamente, nel rischio, noi abbiamo tempo!
E la morte, silenziosa, solo lei sa chi siamo e sa
sempre quel che ottiene ogni volta che a noi presta.
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