Illustrazione di copertina per la prima edizione a stampa (Parigi, 1764) della versione originale dell'Orfeo ed Euridice di Gluk
Sonetti a Orfeo – Rainer Maria Rilke2
XXI
Canta i giardini, mio cuore, a te ignoti;
chiari, remoti, come fusi nel vetro.
Rose e sorgenti di Ispahan o di Shiraz,
cantale nel giubilo di lodi, uniche, beate.
Mostra, mio cuore, che mai li hai perduti.
Che sei presenza nel loro pensiero,
nel fico che matura. Sei parola che parla
tra rami fioriti come al volto d'altri venti.
Sfuggi all'errore che vi si rinuncia
se la scelta si è compiuta: Essere!
Filo di seta, entrasti nella trama.
Qualunque sia l'immagine che intima ti abbraccia
(persino quel momento che nasce dalla pena)
senti che il senso è l'intero, il tappeto glorioso.
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