dipinto di Rob Hefferan
Sonetto della rosa tardiva – Vinicius De Moraes
Come una giovane rosa, la mia amata…
bruna, bella, snella, ombrosa
sembra il fiore colto, ancora coperto di rugiada
nell’istante in cui sta per diventare rosa.
Ah, perché non la lasci intoccata
poeta, tu che sei padre, nella misteriosa
fragranza del suo essere, fatto di ogni
cosa tanto fragile che completa la rosa…
Ma (mi dice la Voce) perché lasciarla sullo stelo
ora che è rosa commossa
di essere nella tua vita quello che hai cercato
così dolorosamente lungo la vita?
Lei è rosa, poeta… così si chiama…
senti bene il suo profumo… Lei ti ama
Come una giovane rosa, la mia amata…
bruna, bella, snella, ombrosa
sembra il fiore colto, ancora coperto di rugiada
nell’istante in cui sta per diventare rosa.
Ah, perché non la lasci intoccata
poeta, tu che sei padre, nella misteriosa
fragranza del suo essere, fatto di ogni
cosa tanto fragile che completa la rosa…
Ma (mi dice la Voce) perché lasciarla sullo stelo
ora che è rosa commossa
di essere nella tua vita quello che hai cercato
così dolorosamente lungo la vita?
Lei è rosa, poeta… così si chiama…
senti bene il suo profumo… Lei ti ama
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