dipinto di Steve Hanks
Sonetto di luce e oscurità – Vinicius De Moraes
Per la mia Gesse,
e perché illumini sempre
la mia notte
Ha una grazia da pantera
nell'incedere gentile di ragazza.
Nell'ancheggiare con cui arriva ci si aspetta sempre
che all'improvviso ti salti addosso.
Ma subito rinnega la bella e la bestia
raccoglie i capelli, se ne va in cucina
e di un uovo fritto nella padella
con la chiara e il tuorlo lei fa il giorno.
È del capricorno, io sono bilancia
io sono l'Oxalá vecchio, lei è Inhansā
quel che mi esaspera è l'ardore con cui lei vibra
e che la motiva fin dal mattino.
- Come possono, mi dico con stupore
la luce e l'oscurità amarsi tanto...
Traduzione di Amina Di Munno
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