Christina's chair - Andrew Wyeth
Paralitico – Sylvia Plath
Succede. Continuera?----
La mia mente è una rupe,
non ho dita per aggrapparmi, né lingua,
il polmone d’acciaio è il mio dio
che mi vuole bene, pompa
e ripompa i miei
due sacchi di polvere,
non
mi consente ricadute
mentre fuori il giorno scorre come un nastro telegrafico.
La notte reca viole,
arazzi d’occhi,
luci,
smorzate anonime
voci: “Tutto bene?”
l’inamidato seno inaccessibile.
Morto uovo, io
giaccio intero
in un intero mondo che non posso toccare,
al bianco, teso
tamburo del mio giaciglio
fotografi vengono a trovarmi----
mia moglie, morta e piatta, in pellicce da anni ’20,
bocca piena di perle,
due ragazze
piatte come lei, che sussurrano: “Siamo tue figlie.”
Le immobili acque
mi avvolgono labbra,
occhi, naso e orecchi,
lucente
cellofan che non posso lacerare.
Sui miei nudi lombi
sorrido come un Buddha e ogni
voglia, desiderio
cadono da me come anelli
serranti le loro luci.
Gli artigli
della magnolia,
ebbri dei loro propri profumi,
nulla chiedono della vita.
Traduzione di Giovanni Giudici
Succede. Continuera?----
La mia mente è una rupe,
non ho dita per aggrapparmi, né lingua,
il polmone d’acciaio è il mio dio
che mi vuole bene, pompa
e ripompa i miei
due sacchi di polvere,
non
mi consente ricadute
mentre fuori il giorno scorre come un nastro telegrafico.
La notte reca viole,
arazzi d’occhi,
luci,
smorzate anonime
voci: “Tutto bene?”
l’inamidato seno inaccessibile.
Morto uovo, io
giaccio intero
in un intero mondo che non posso toccare,
al bianco, teso
tamburo del mio giaciglio
fotografi vengono a trovarmi----
mia moglie, morta e piatta, in pellicce da anni ’20,
bocca piena di perle,
due ragazze
piatte come lei, che sussurrano: “Siamo tue figlie.”
Le immobili acque
mi avvolgono labbra,
occhi, naso e orecchi,
lucente
cellofan che non posso lacerare.
Sui miei nudi lombi
sorrido come un Buddha e ogni
voglia, desiderio
cadono da me come anelli
serranti le loro luci.
Gli artigli
della magnolia,
ebbri dei loro propri profumi,
nulla chiedono della vita.
Traduzione di Giovanni Giudici
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