Daydream - Andrew Wyeth
Ninnananna - Wystan Hugh Auden
Posa il capo assopito, amore mio,
umano sul mio braccio senza fede;
tempo e febbri avvampino e cancelliano
ogni bellezza individuale, via
dai bambini pensosi, e poi la tomba
attesta che effimero è il bambino:
ma finch'è spunti il giorno mi rimanga
tra le braccia la viva creatura,
mortale sì, colpevole, eppure
per me il bello nella sua interezza.
Anima e corpo non hanno confini:
agli amanti che giacciono sul suo
tollerante declivio incantato
in preda al deliquio ricorrente,
solenne la visione manda Venere
di soprannaturale armonia,
di universale amore e speranza;
mentre un'astratta intuizione accende,
in mezzo ai ghiacciai e fra le rupi,
dell'eremita l'estasi carnale.
Passano sicurezze e fedeltà
allo scoccare della mezzanotte
come le vibrazioni di campana,
e forsennati alla moda lanciano
il loro pedantesco, uggioso grido:
il costo fino all'ultimo centesimo
sta scritto in tutte le temute carte -
andrà pagato, ma da questa notte
non un solo bisbiglio, nè un pensiero,
non un bacio o uno sguardo sia perduto.
Bellezza muore, e mezzanotte, ed estasi:
che i venti dell'alba, mentre lievi
spirano intorno al tuo capo sognante,
mostrino un giorno di accoglienza tale
che occhio e cuore pulsino e gioiscano,
paghi di un mondo, il nostro, che è mortale;
meriggi di arsura ti ritrovino
nutrito dei poteri involontari,
notti di oltraggio ti lascino andare
sorvegliato da ogni umano amore.
Posa il capo assopito, amore mio,
umano sul mio braccio senza fede;
tempo e febbri avvampino e cancelliano
ogni bellezza individuale, via
dai bambini pensosi, e poi la tomba
attesta che effimero è il bambino:
ma finch'è spunti il giorno mi rimanga
tra le braccia la viva creatura,
mortale sì, colpevole, eppure
per me il bello nella sua interezza.
Anima e corpo non hanno confini:
agli amanti che giacciono sul suo
tollerante declivio incantato
in preda al deliquio ricorrente,
solenne la visione manda Venere
di soprannaturale armonia,
di universale amore e speranza;
mentre un'astratta intuizione accende,
in mezzo ai ghiacciai e fra le rupi,
dell'eremita l'estasi carnale.
Passano sicurezze e fedeltà
allo scoccare della mezzanotte
come le vibrazioni di campana,
e forsennati alla moda lanciano
il loro pedantesco, uggioso grido:
il costo fino all'ultimo centesimo
sta scritto in tutte le temute carte -
andrà pagato, ma da questa notte
non un solo bisbiglio, nè un pensiero,
non un bacio o uno sguardo sia perduto.
Bellezza muore, e mezzanotte, ed estasi:
che i venti dell'alba, mentre lievi
spirano intorno al tuo capo sognante,
mostrino un giorno di accoglienza tale
che occhio e cuore pulsino e gioiscano,
paghi di un mondo, il nostro, che è mortale;
meriggi di arsura ti ritrovino
nutrito dei poteri involontari,
notti di oltraggio ti lascino andare
sorvegliato da ogni umano amore.
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