opera di Omar ortiz
Canto
d'amore – sposa sumera del 2000 a.C.
Sposo, caro al
mio cuore,
grande è la tua
bellezza, dolce come il miele,
leone1, caro al
mio cuore,
grande è la tua
bellezza, dolce come il miele.
Tu mi hai
affascinata, lascia che io resti tremante davanti a te;
sposo, io
vorrei essere condotta da te nella camera da letto.
Tu mi hai
affascinata, lascia che io resti tremante davanti a te,
leone, io
vorrei essere condotta da te nella camera da letto.
Sposo, lascia
che ti accarezzi;
la mia carezza
sapiente è più saporosa del miele,
nella camera,
colma di miele,
godiamo della
tua stupenda bellezza.
Leone, lascia
che ti accarezzi,
la mia carezza
sapiente è più saporosa del miele.
Sposo, tu hai
preso piacere da me:
dillo a mia
madre, e lei ti offrirà leccornìe,
dillo a mio
padre e lui ti offrirà dei doni.
La tua anima,
io so dove allietare la tua anima;
sposo, dormi
nella nostra casa fino all'alba,
il tuo cuore,
io so dove rallegrare il tuo cuore;
leone, dormi
nella nostra casa fino all'alba.
Tu, poiché mi
ami,
dammi, ti
prego, le tue carezze,
mio signore
dio, mio signore protettore,
mio Shu-Sin che
rallegri il cuore di Enil,
dammi, ti
prego, le tue carezze.
Da
Carlo Cappucci, Canzoniere dell’amore coniugale, Edizioni Cappelli
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