opera di Robert Hefferan
Feromoni – Durs GrunbeinMa quand’è stato? In questo millennio, nell’ultimo?
La
tetra pensione, scala stretta, poco
spazio
per i bagagli, e noi d’un balzo già sul lenzuolo.
Ela
sera quel bar, promessa e cenno, come si chiamava?
Oddio,
la memoria. Solo buchi e brandelli.
Due
corpi, avvinti, due versi zoppicanti.
Come
ocelot, fumanti, così affamati così in fiamme
siamo
stati di rado.
Lo vedo come se fosse
oggi:
il
letto sul canale, il nostro nido, e poco sotto il fango
dove il
ratto branca l’anguilla, l’anguilla il ratto.
Sogni
di grevi fil porno… Il manifesto bagnato
fuori
del cinema sulla fondamenta, che sembrava un Tiziano:
tu
ragazzo fai la capriola, la donna la spaccata,
fresco
resta il ricordo finché ha odore.
Da Durs
Grunbein, Strofe per dopodomani e altre poesie, a cura di Anna Maria Carpi,
Einaudi, Torino 2011
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