foto da wikimedia
Canzone dell’Arbat - Bulat Salvovic Okudzava
Tu scorri come un fiume, strana definizione,
diafano come l’acqua è il tuo asfalto di città,
Ah Arbat! Mio Arbat, tu sei la mia vocazione,
tu sei la mia gioia e la mia calamità.
Tutta piccola gente sono i tuoi pedoni,
battono i tacchi, corrono via per faccende.
Ah, Arbat! Mio Arbat, sei la mia religione,
il tuo selciato sotto di me si distende.
Dall’amore per te non si può più guarire,
pur amando mille altre strade del mondo.
Ah, Arbat! Mio Arbat, tu sei la mia patria,
non s’arriva mai a percorrerti sino in fondo.
trad. di P. Zveteremich
Tu scorri come un fiume, strana definizione,
diafano come l’acqua è il tuo asfalto di città,
Ah Arbat! Mio Arbat, tu sei la mia vocazione,
tu sei la mia gioia e la mia calamità.
Tutta piccola gente sono i tuoi pedoni,
battono i tacchi, corrono via per faccende.
Ah, Arbat! Mio Arbat, sei la mia religione,
il tuo selciato sotto di me si distende.
Dall’amore per te non si può più guarire,
pur amando mille altre strade del mondo.
Ah, Arbat! Mio Arbat, tu sei la mia patria,
non s’arriva mai a percorrerti sino in fondo.
trad. di P. Zveteremich
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