Fernando Botero - Il capitano
Jorge Louis Borges - Il generale QuirogaIl generale Quiroga si avvia in carrozza al massacro
Risecco ormai il pantano senza piu sete d’acqua,
vagabonda la luna per il gelo dell’alba
e famelici i campi, poveri come un ragno.
La carrozza traballa bofonchiando in salita:
un galeone enfatico, enorme, funerario.
Quattro bài pezzati di morte nel negrore
bistrattano sei animule e un intrepido insonne.
Accosto ai postiglioni caracolla un mulatto.
Che smargiassata avviarsi in carrozza alla morte!
Il general Quiroga volle entrare nell’ombra
prendendo come scorta da sei a sette sgozzati.
Tutto quel cordovume turbolento e meticcio
(rifletteva Quiroga) come può soverchiarmi?
Qui me ne sto imperterrito e confitto alla vita
come il piatto piuòlo ben confitto nel suolo.
lo che ho sopravvissuto a migliaia di sere
e al suono del cui nome fremono le alabarde
non lascerò la vita per questi ghiareti.
Muore forse il pampero, muoiono mai le spade?
Ma al’rilucer del giorno sopra Barranca Yaco
sciabole a taglio e a punta gli mulinaron sopra:
morte di mala morte si portò via il riojano
e una a pugnalate eternò Juan Manuel.
Già freddo, già risorto, già immortale, già spettro
si presenta all’inferno che Dio gli ha decretato
e ai suoi ordini vanno, forate e dissanguate,
le anime dolenti di uomini e cavalli.
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