5 dicembre 2018

A _ - Edgar Allan Poe

dipinto di Aldo Balding
A _ - Edgar Allan Poe

Or non e' molto, chi scrive queste righe,
nel suo folle orgoglio d' intellettualità,
sosteneva il “potere delle parole” - negando
che mai pensiero in un cervello umano possa nascere
di la' dall' espressione dell' umana lingua;
ed ora, quasi a beffardo per quel vanto,
due sole parole - due dolci disillabi stranieri -
italiani suoni - di quelli che solo bisbigliano
gli angeli sognanti alla luna, nella “rugiada
che perlacea catena, avvolge il colle Hermon” -
hanno tratto dagli oscuri abissi del suo cuore
pensieri non-pensati, anime di pensiero,
più ricche visioni, più selvagge e più estatiche
di quelle che l' angelo arpista, Israfel,
cui “fra tutti diede Iddio voce blanda e soave”,
non potrebbe dire mai. E io! Ogni risorsa e' svanita.
Cade la penna inerte dalla mia mano che trema.
Col tuo caro nome come testo, pur da te richiesto,
nulla riesco a scrivere - a dire, a pensare,
a sentire, ahimè; giacché non e' sentire
questo mio immobile soffermarmi sulla dorata
soglia dell' aurea porta dei sogni, mentre
ne ammiro, estasiato, la fuggente prospettiva,
ed esaltarmi nel veder, sia dal destro lato
o da quello a sinistra, e lungo tutto il cammino,
tra vapori purpurei, fin dove in lontananza
quel prospetto s' arresta - te sola.

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