In un porto – Costantino Kavafis
Emis, con una nave di Tino, è giunto qua,
in questo porto siro. Ventott’anni d’età,
aspirante unguentario. Ma in viaggio s’è ammalato.
È morto subito, appena sbarcato.
In una tomba misera l’abbiamo seppellito.
Poche ore prima che morisse, fu udito
bisbigliare “i miei vecchi”, “casa mia”.
nessuno sa chi siano quei vecchi e quale sia
la sua patria, nel gran crogiolo della grecità.
Meglio così. Lui giace, privo
Di vita, in questo porto. E frattanto, chissà
Dove, i suoi genitori lo spereranno vivo.
Trad. Filippo Maria Pontani
Emis, con una nave di Tino, è giunto qua,
in questo porto siro. Ventott’anni d’età,
aspirante unguentario. Ma in viaggio s’è ammalato.
È morto subito, appena sbarcato.
In una tomba misera l’abbiamo seppellito.
Poche ore prima che morisse, fu udito
bisbigliare “i miei vecchi”, “casa mia”.
nessuno sa chi siano quei vecchi e quale sia
la sua patria, nel gran crogiolo della grecità.
Meglio così. Lui giace, privo
Di vita, in questo porto. E frattanto, chissà
Dove, i suoi genitori lo spereranno vivo.
Trad. Filippo Maria Pontani
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