dipinto di Kenton Nelson
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino
Amedeo se ne rese conto mentre già si stava avvicinando e sentì il bisogno di dire subito una frase ad alta voce. Gridò ai ragazzi: - Attenzione! può essere pericolosa! I ragazzi, accoccolati attorno alla bestia, non alzarono nemmeno lo sguardo: continuarono, coi pezzi di canna che avevano in mano, a cercar di sollevarla e rigirarla; ma la signora si voltò vivamente e tornò ad avvicinarsi alla riva, con un'aria tra interrogativa e spaventata: - Uh, che paura, morde?
- Se si tocca brucia la pelle, - spiegò lui e s'accorse d'essersi diretto non verso la medusa ma verso la villeggiante, che chissà perché si copriva il seno con le braccia in un inutile brivido e gettava occhiate quasi furtive ora all'animale riverso ora ad Amedeo. Egli la rassicurò e così, com'era da prevedere, avevano attaccato discorso, ma non importava, perché Amedeo sarebbe subito tornato al libro che l'attendeva; gli bastava dare un'occhiata alla medusa, e perciò ricondusse la signora abbronzata a sporgersi in mezzo alla cerchia dei ragazzetti. La signora adesso osservava con ribrezzo, le nocche delle dita contro i denti, e a un certo momento stando fianco a fianco le loro braccia si trovarono a contatto e tardarono un momento prima di staccarsi. Amedeo prese allora a parlare di meduse: la sua competenza diretta non era molta, ma aveva letto alcuni libri di famosi pescatori ed esploratori subacquei, cosicché - sorvolando sulla fauna minuta - venne subito a parlare della famosa manta. La villeggiante lo ascoltava mostrando un grande interesse e ogni tanto interloquiva, sempre a sproposito, come usano le donne. - Vede questo arrossamento che ho al braccio? Non sarà mica stata una medusa? - Amedeo tastò il punto, un po' sopra il gomito, e disse di no. Era un po' arrossato perché lei vi s'era
appoggiata stando sdraiata.
Amedeo se ne rese conto mentre già si stava avvicinando e sentì il bisogno di dire subito una frase ad alta voce. Gridò ai ragazzi: - Attenzione! può essere pericolosa! I ragazzi, accoccolati attorno alla bestia, non alzarono nemmeno lo sguardo: continuarono, coi pezzi di canna che avevano in mano, a cercar di sollevarla e rigirarla; ma la signora si voltò vivamente e tornò ad avvicinarsi alla riva, con un'aria tra interrogativa e spaventata: - Uh, che paura, morde?
- Se si tocca brucia la pelle, - spiegò lui e s'accorse d'essersi diretto non verso la medusa ma verso la villeggiante, che chissà perché si copriva il seno con le braccia in un inutile brivido e gettava occhiate quasi furtive ora all'animale riverso ora ad Amedeo. Egli la rassicurò e così, com'era da prevedere, avevano attaccato discorso, ma non importava, perché Amedeo sarebbe subito tornato al libro che l'attendeva; gli bastava dare un'occhiata alla medusa, e perciò ricondusse la signora abbronzata a sporgersi in mezzo alla cerchia dei ragazzetti. La signora adesso osservava con ribrezzo, le nocche delle dita contro i denti, e a un certo momento stando fianco a fianco le loro braccia si trovarono a contatto e tardarono un momento prima di staccarsi. Amedeo prese allora a parlare di meduse: la sua competenza diretta non era molta, ma aveva letto alcuni libri di famosi pescatori ed esploratori subacquei, cosicché - sorvolando sulla fauna minuta - venne subito a parlare della famosa manta. La villeggiante lo ascoltava mostrando un grande interesse e ogni tanto interloquiva, sempre a sproposito, come usano le donne. - Vede questo arrossamento che ho al braccio? Non sarà mica stata una medusa? - Amedeo tastò il punto, un po' sopra il gomito, e disse di no. Era un po' arrossato perché lei vi s'era
appoggiata stando sdraiata.
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