opera di Igor Mitoraj
il mio dio – Rupi Kaur
il mio dio
non attende dentro una chiesa
né siede in cima ai gradini del tempio
il mio dio
è il fiato della profuga in corsa
vive nel ventre del bimbo affamato
è il palpito della protesta
il mio dio
non riposa fra pagine
scritte da sant’uomini
il mio dio
vive tra le cosce sudate
di corpi di donna venduti per denaro
l’ultima volta l’hanno visto lavare i piedi a un senzatetto
il mio dio
non è irraggiungibile come
vorrebbero farti pensare
il mio dio palpita in noi all’infinito
Trad. Alessandro Storti
non attende dentro una chiesa
né siede in cima ai gradini del tempio
il mio dio
è il fiato della profuga in corsa
vive nel ventre del bimbo affamato
è il palpito della protesta
il mio dio
non riposa fra pagine
scritte da sant’uomini
il mio dio
vive tra le cosce sudate
di corpi di donna venduti per denaro
l’ultima volta l’hanno visto lavare i piedi a un senzatetto
il mio dio
non è irraggiungibile come
vorrebbero farti pensare
il mio dio palpita in noi all’infinito
Trad. Alessandro Storti
Nessun commento:
Posta un commento