dipinto di Juarez Machado
William Sansom - Lars ForssellWilliam Sansom
vigile del fuoco durante il blitz a Londra
dove era seduto nella grande sala
sotto i lampadari di cristallo
(accadde nello Schloss Leopoldskron un inverno
dove Max Reinhardt aveva regnato
un principe sul suo trono teatrale
di falsità e genuina dissimulazione)
vide con la sua vista interiore
tutto il castello in fiamme fiammeggianti!
Indoratura e specchi incrinarsi
e sorci di fuoco con musi vibranti
correre per tutti gli angoli e fessure
e le ninfe arcigrasse
sui falsi quadri di Rubens
fondersi in torbide gocce
Lo ricordo qui in ginocchio
tra fiammiferi bruciati
nella casetta di Runmarö
«Che gran bella vista
vedere quel maledetto castello
completamente in fiamme!»
Così mio mondo,
mio mondo di finzione
ti voglio bruciare
Torso fuligginoso per il fuoco
precipitare dallo zoccolo di marmo
schiantandosi con uno scoppio nella vampa
Soffitti e muri incurvarsi
Scale crollare
incandescenti
Essere perduto senza salvezza
in un fracasso di secoli crollanti
arruolato in un più grande bagliore
Uno sfarzo vero contro uno falso!
Mi mancano le parole giuste
per il mio inferno immaginario
(ma dopo non è necessaria nessuna parola
e nulla ha la pretesa di essere detto)
te ne puoi stare tranquillo, mio mondo di isole,
di sciabordare d’onde e grilli
È soltanto una visione spettrale
presa in prestito da un vigile del fuoco durante il blitz
che una volta ostinatamente e per celare la sua paura
aveva acconsentito alla rovina
Ora è morto
e il mio fuoco comincia a ravvivarsi
Fosforescenza del mare e incubo si spengono
quando la mattina arriva con argento sul mare
Crepita un po’
I grilli limano
e io sento l’acqua giocare
contro le pietre della pagina fuori
come silene delle parole getta fragili ombre
su queste pagine.
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