dipinto di Susan Ruiter
da
Palomar – Italo Calvino
1.1.2 Il seno nudo
Una tale interpretazione va contro alle migliori intenzioni di Palomar, che pur appartenendo a una generazione matura, per cui la nudità del petto femminile s'associava all'idea d'un'intimità amorosa, tuttavia saluta con favore questo cambiamento nei costumi, sia per ciò che esso significa come riflesso d'una mentalità più aperta nella società, sia in quanto una tale vista in particolare gli riesce gradita. E' quest'incoraggiamento disinteressato che egli vorrebbe riuscire a esprimere nel suo sguardo.
Fa dietro-front. A passi decisi muove
ancora verso la donna sdraiata al sole. Ora il suo sguardo, lambendo
volubilmente il paesaggio, si soffermerà sul seno con uno speciale riguardo, ma
s'affretterà a coinvolgerlo in uno slancio di benevolenza e gratitudine per il
tutto, per il sole e il cielo, per i pini ricurvi e la duna e l'arena e gli
scogli e le nuvole e le alghe, per il cosmo che ruota intorno a quelle cuspidi
aureolate.
Questo dovrebbe bastare a
tranquillizzare definitivamente la bagnante solitaria e a sgombrare il campo da
illazioni fuorvianti. Ma appena lui torna ad avvicinarsi, ecco che lei s'alza
di scatto, si ricopre, sbuffa, s'allontana con scrollate infastidite delle
spalle come sfuggisse alle insistenze moleste d'un satiro.
Il peso morto d'una tradizione di
malcostume impedisce d'apprezzare nel loro giusto merito le intenzioni più
illuminate, conclude amaramente Palomar.
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