Carla Prina - Boston, 1983, olio su tela
da “Sotto le ciglia chissà” - Fabrizio De Andrè
AL SUPERMERCATO
Scusi ha da vendermi un tramonto?
Mi spiace signore ma li abbiamo esauriti. Ci rimangono ancora delle aurore boreali, cinquantasei tifoni, un paio di chiari di luna.
E quanto costa un chiaro di luna?
Cinquanta dollari più tasse se vuole può pagare anche in rubli.
Non avrebbe qualcosa di meno caro? Vede, non ho altro che cinque dollari e questa sera devo fare bella figura.
Non esiste nulla per quel prezzo, signore, a meno che non si contenti di un formicaio scomposto dal vento ad appena cinquanta centesimi, può pagare anche in rubli. Perché non si impegna gli occhi ed il cuore?
(Dalle memorie del direttore di un supermercato dell’antiquariato)
AL SUPERMERCATO
Scusi ha da vendermi un tramonto?
Mi spiace signore ma li abbiamo esauriti. Ci rimangono ancora delle aurore boreali, cinquantasei tifoni, un paio di chiari di luna.
E quanto costa un chiaro di luna?
Cinquanta dollari più tasse se vuole può pagare anche in rubli.
Non avrebbe qualcosa di meno caro? Vede, non ho altro che cinque dollari e questa sera devo fare bella figura.
Non esiste nulla per quel prezzo, signore, a meno che non si contenti di un formicaio scomposto dal vento ad appena cinquanta centesimi, può pagare anche in rubli. Perché non si impegna gli occhi ed il cuore?
(Dalle memorie del direttore di un supermercato dell’antiquariato)
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