21 maggio 2018

Proprio come il mare – Tino Villanueva

opera di Lawrence Alma-Tadema
Proprio come il mare – Tino Villanueva

Volgete il vostro sguardo nella mia direzione
dei che abitate nel cielo profondo;
datemi la solitudine, ma non l’abbandono
non appena il sole s’inabissa rapido il mare,
vedete come sto annegando in quest’isola,
il mio bisogno di sperare, tanta è la fame
che mi fa tremare d’inquietudine.

Ancora una volta sono maturati peri e melograni,
le viti hanno prodotto il loro frutto…
e un anno ancora, il diciassettesimo, è in gran parte passato,
Il giorno seguente Itaca continua a bruciare nel sole
con tanta acqua che le splende intorno,
le sue alture petrose hanno sete di pioggia fresca.
Se io, Penelope, potessi sognare i sogni del mare,
e l’acqua potesse dirmi i segreti che racchiude,
saprei trovare la strada che conclude ad Odisseo,
fra tutti lo sposo che più seduce.

Amati dèi, datemi un segno appena sopra l’orizzonte,
che il giorno il mio sposo scenderà dalla sua nave sottile e scura,
farà d’Itaca di nuovo la sua dimora,
così come il mare ogni giorno rimonta la spiaggia
e se ne innamora.

da “Così parlò Penelope

Traduzione di Paola Mildonian
Tino Villanueva. Penelope e il suo poeta. A cura di Paola Mildonian
Da “Poesia” n. 337, maggio 2018. Crocetti Editore

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