7 maggio 2018

Sonetto XXXIX – Pablo Neruda

opera di Michael and Inessa Garmash
Sonetto XXXIX – Pablo Neruda

Dimenticai però che le tue mani compiacevano
le radici, innaffiando rose intricate,
finché fiorirono le tue ombre digitali
nella plenaria pace della natura.

La zappa e l'acqua come animali tuoi
t'accompagnano, mordendo e lambendo la terra,
ed è così che, lavorando, emani
fecondità, freschezza ardente di garofani.

Amore e onore d'api chiedo per le tue mani
che nella terra confondono la loro stirpe trasparente,
e fin entro il mio cuore aprono la loro agricoltura,

in tal modo che sono come pietra bruciata
che d'improvviso, con te, canta, perché riceve
l'acqua dei boschi condotta dalla tua voce.

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