17 giugno 2018

America - Allen Ginsberg

dipinto di Catherine Abel
America - Allen Ginsberg

America ti ho dato tutto e ora non conto nulla.
America due dollari e ventisette cents 17 gennaio1956.
Non posso sopportare i miei pensieri.
America quando la finiremo con la guerra umana?
Va’a farti fottere con la tua bomba atomica.
Non mi sento bene non mi disturbate.
Non scriverò più una poesia finché non sarò in armonia.
America quando sarai angelica?
Quando ti toglierai i vestiti?
Quando ti guarderai dalla tomba?
Quando sarai degna dei tuoi milioni di Trotzkisti?
America perché le tue biblioteche grondano lacrime?
America quando manderai le tue uova in India?
Sono stanco delle tue richieste folli.
Quando potrò andare in un supermarket a comprare quel che mi occorre
pagando con il mio bel viso?
America dopo tutto siamo tu ed io ad essere perfetti non il mondo.

I tuoi macchinari sono difficili da accettare per me
Mi è venuta la voglia di essere santo.
Ci deve essere un modo per ricomporre questa lite.
Burroughs è a Tangeri non credo che tornerà sarebbe un dramma.
Fai la funesta sul serio o è uno scherzo?
Sto cercando di capire.
Mi rifiuto di rinunciare alla mia ossessione.
America basta spingermi so quel che sto facendo.
America stanno cadendo i fiori del prugno.
Non leggo i giornali da mesi, ogni giorno processano qualcuno per omicidio.
America con Wobblies divento sentimentale.
America da ragazzo ero comunista e non me ne pento.
Fumo marijuana ogni volta che capita.
Sto in casa per giorni interi fissando le rose nell’armadio.
Quando vado a Chinatown mi ubriaco e nessuno mi scopa.
Ho deciso saranno guai.
Avresti dovuto vedermi quando leggevo Marx.
Il mio psicanalista crede ch’io abbia ragione.
Non dirò le preghiere del buon Dio.
Ho visioni mistiche e vibrazioni cosmiche.
America non ti ho ancora detto cosa hai fatto a zio Max
quando arrivò dalla Russia.
E’ a te che parlo.
Lascerai che le tue emozioni siano manipolate dal Time Magazine?
Sono ossessionato da Time.
Leggo la rivista tutte le settimane.
La sua copertina e come se mi guardasse ogni volta che passo
davanti al pasticciere sull’angolo
La leggo nel seminterrato della Biblioteca Pubblica di Berkeley.
Non fa che parlarmi di responsabilità. I businessmen sono seri.
I produttori cinematografici sono seri. Tutti sono seri tranne me.
Mi viene in mente che io sono l’America.
Parlo sempre da solo.
L’Asia mi si solleva contro.
Non ho neppure una chance che ha un cinese
Farei meglio ad occuparmi delle mie risorse nazionali.
che consistono in due canne di marijuana
milioni di genitali una letteratura privata impubblicabile che va
in Jet a 1400 miglia l’ora e venticinquemila manicomi.
Non dico niente delle mie galere né dei milioni di sottoprivilegiati
che vivono nei mie vasi da fiori sotto la luce di cinquecento soli.
Ho abolito i bordelli in Francia e a Tangeri.
Il mio sogno è diventare Presidente malgrado io sia cattolico.
America come posso scrivere una santa litania nella tua vena stupida?
Continuerò come Henry Ford le mie strofe sono individui
Come le sue automobili e in più sono tutte di sesso diverso.
America ti venderò strofe a $ 2500 l’una $ 500 meno della tua
Vecchia strofa.
America libera Tom Mooney
America salva i lealisti spagnoli
America Sacco e Vanzetti non devono morire
America io sono i ragazzi di Scottsboro.
America quando avevo sette anni la mamma mi portava alle riunioni
della Cellula Comunista, ci vendevano garbanzos una manciata per un
biglietto un biglietto costava un nichel e i discorsi erano gratis tutti
erano angelici e sentimentali verso gli operai tutto era così sincero non
hai idea che bella cosa fosse il partito nel 1835 Scott Nearing era un
grande vecchio un vero mensch Mother Bloor l’Evig-Weibliche delle
operaie dei setifici in sciopero mi faceva piangere una volta ho visto
l’oratore yiddish Israel Amter in persona. Dovevano essere tutti spie.
America non è che vuoi proprio andare in guerra.
America è colpa di quei russi cattivi.
Quei russi lì, quei russi, e quei cinesi lì. E quei russi.
La Russia vuole mangiarci vivi. La Russia ha un delirio di potere.
Ci vuol portare via la macchina dal garage e impadronirsi di Chicago.
Ha bisogno di un Readers’ Digest Rosso.
Vuole le nostre fabbriche d’auto in Siberia.
Con tutti quei burocrati lì che sanno come far funzionare le nostre stazioni di servizio.
Non va mica bene. Puh. Insegnerai agli indiani a leggere
Ci servono i nostri negroni neri. Ecco! Ci farà lavorare 16 ore al giorno. Aiuto.
America è una cosa seria.
America é questa l’impressione che ho se guardo la televisione
America è giusto?
E’ meglio che mi metta subito al lavoro.
E’ vero non voglio andare nell’esercito o a far girare torni in fabbriche
di pezzi di precisione, poi non ho la vista buona e sono psicopatico.
America ora mi rimbocco queste maniche pederaste.

Traduzione di A Cesena
 

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