19 giugno 2018

Sonetto LXX – Pablo Neruda

opera di Daniela Scarel
Sonetto LXX – Pablo Neruda

Forse sono ferito senza essere insanguinato
da uno dei raggi della tua vita
e a mezza selva mi trattiene l'acqua:
la pioggia che cade col suo cielo.

Allora tocco il cuore inzuppato:
lì so che i tuoi occhi penetrarono
per la regione estesa del mio dolore
e un sussurro d'ombra sorge solo:

Chi è? Chi è? Ma non ebbe nome
la foglia o l'acqua oscura che palpita
a mezza selva, sorda, per la strada,

così, amor mio, seppi che fui ferito
e lì nessuno parlava, altro che l'ombra,
la notte errante, il bacio della pioggia.

Trad. Giuseppe Bellini

Nessun commento:

Posta un commento