Egon Schiele - Act Two girls
da “Crocevia” - Mario
Vargas Llosa
(…)
Marisa
affondò il volto nella folta capigliatura di Chabela, che separava muovendo il
capo, fino a quando trovò il suo collo re le sue orecchie, le baciò, le leccò e
le mordicchiò con piacere, senza pensare più a niente, accecata dalla felicità
e dal desiderio. Qualche secondo o qualche minuto dopo Chabela si girò e cercò
la sua bocca. Si baciarono con avidità e disperazione, prima sulle labbra, poi
aprendo le labbra, confondendo le lingue,, scambiandosi la saliva, mentre le
mani dell’una toglievano – strappavano – all’altra la camicia da notte, fino a
quando entrambe si ritrovarono nude e avvinghiate; si giravano da una parte all’altra,
accarezzandosi i seni, baciandoseli, e poi le ascelle e i ventri, mentre ognuna
si dava da fare con il sesso dell’altra, sentendolo palpitare in un tempo senza
tempo, infinito e intenso.
mentre
Marisa, frastornata, sazia, si sentiva sprofondare, senza riuscire a evitarlo,
in un sonno irresistibile, riuscì a dirsi che durante l’esperienza straordinaria
che era appena accaduta lei e Chabela – che adesso pareva a sua volta vittima
del sonno – non si erano scambiate nemmeno una parola. Nel precipitare in un
vuoto senza fondo pensò di nuovo al coprifuoco e le sembrò di udire un’esplosione
lontana.
(…)
Traduzione di
Federica Niola
Giulio Einaudi
Editore s.p.a. Torino 2016
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