11 settembre 2018

Umida fiamma – Eduardo Mitre

Diego Rodriguez de Silva y Velàzquez - Venere allo specchio, 1650, olio su tela cm 122,5 x 175. National  Gallery, Londra
Umida fiamma – Eduardo Mitre

La tua nudità esposta,
intera
come pane sul tavolo.
Bacio dopo bacio,
carezza dopo carezza, si dora
al sole del desiderio.
Fiamma che bagna e brucia,
fiamma che chiama:
la tua lingua.
Arcieri incandescenti
scoccano frecce
i cinque sensi
Tra le tue gambe il centro:
brace di sangue,
cuore del falò.
Battito doppio e un ritmo solo
Come la vita e la morte
al principio.
Conchiglia l'orecchio: il fluttuare
dei sospiri
e la marea degli ah!
e i sospiri.
Lo sguardo si perde.
Le sillabe salivano.
Le pupille si alzano
in un'alta caduta.
Memoria di vertigine:
in dentro il gemito
e i tuoi occhi aperti
ottenebrati.
Ronzio d'ape:
il silenzio
ritorna
senza essersene andato.
Ti scopro al mio fianco
ancora tremante
come appena scampata
a un naufragio
o a un incendio.
E hanno di nuovo sete
di nominare le labbra:
il cuscino, i tuoi capelli,
un muro di mattoni,
un pezzo di cielo: tribù
dalla rotta sconosciuta.
Attraversano l'aria ora quieta
il tuo nome e il mio.
Di nuovo si ricordano di noi,
ci ricreano tali e quali.
Sul tempo intatto
i nostri corpi distesi,
esposti al vuoto,
malinconicamente pieni.

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