dipinto di Peregrine Heathcote
da “Crocevia” - Mario
Vargas Llosa
(…)
Come
al solito, la Business Class sul volo Lan era strapiena. Avevano i posti in
prima fila, un po’ isolati rispetto al resto dei passeggeri. Nessuna delle due
volle cenare, ma bevvero un bicchiere di vino. Durante le cinque ore di volo
parlarono di molte cose, tranne di ciò che era accaduto quella notte, anche se,
tutto a un tratto, un’allusione pareva ricordarlo ma, con una risatina nervosa,
sviavano la conversazione su un altro argomento. “Cosa succederà a Miami?” si
domandava Marisa con gli occhi chiusi, nei momenti in cui si sentiva sopraffare
dal sonno. “Continueremo a evitare l’argomento?” Sapeva benissimo che non
sarebbe stato così, ma c’era qualcosa di provocatorio, di perturbante, qualcosa
di deliziosamente audace nel cercare di immaginare ciò che sarebbe accaduto e
come sarebbe accaduto. Marisa tutto a un tratto pensò che, quando fossero
arrivate a casa di Chabela, le sarebbe piaciuto disfare lentamente la lunga
treccia dell’amica, facendo scorrere i suoi capelli lisci e nerissimi tra le
dita, chinandosi di tanto in tanto a baciarli.
(…)
Traduzione
di Federica Niola, Giulio Einaudi Editore s.p.a. Torino 2016
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