dipinto di Aldo Balding
Sonetto XII. A se stesso – Ugo Foscolo
Che
stai? già il secol l'orma ultima lascia
dove del tempo son le leggi rotte
precipita, portando entro la notte
quattro tuoi lustri e obblio freddo li fascia.
Che se vita è l'error, l'ira, e l'ambascia,
troppo hai del viver l'ore prodotte;
or meglio vivi e con fatiche dotte
a chi diratti antico esempi lascia.
Figlio infelice, e disperato amante,
e senza patria, a tutti aspro e a te stesso,
giovine d'anni e rugoso in sembiante,
che stai? breve è la vita, e lunga è l'arte;
a chi altamente oprar non è concesso
fama tentino almen libere carte.
dove del tempo son le leggi rotte
precipita, portando entro la notte
quattro tuoi lustri e obblio freddo li fascia.
Che se vita è l'error, l'ira, e l'ambascia,
troppo hai del viver l'ore prodotte;
or meglio vivi e con fatiche dotte
a chi diratti antico esempi lascia.
Figlio infelice, e disperato amante,
e senza patria, a tutti aspro e a te stesso,
giovine d'anni e rugoso in sembiante,
che stai? breve è la vita, e lunga è l'arte;
a chi altamente oprar non è concesso
fama tentino almen libere carte.
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