15 novembre 2018

da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

dipinto di Kenton Nelson
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un lettore, (1958) – Italo Calvino

Ma da troppo tempo era sdraiato in quel punto della roccia, oppure quei rapidi pensieri gli avevano lasciato una scia d'inquietudine, fatto sta che si sentiva indolenzito; le asperità dello scoglio, di sotto l'asciugamano che gli faceva da giaciglio, cominciavano a diventargli fastidiose. S'alzò per trovare un altro posto dove stendersi. Per un momento, fu incerto tra due posti che parevano egualmente comodi: uno più distante dalla spiaggetta dove stava la signora abbronzata (anzi, al di là d'uno sperone di scoglio che ne impediva la vista), l'altro più vicino. Il pensiero d'avvicinarsi e poi magari essere tratto da qualche circostanza imprevedibile ad attaccar discorso e così dover interrompere la lettura, gli fece subito preferire il posto più distante, ma riflettendoci, sembrava proprio che, appena arrivata quella signora, lui volesse scappar via, e questo poteva parere un po' sgarbato; così scelse il posto più vicino, tanto la lettura l'assorbiva talmente che non era certo la vista di quella signora – nemmeno particolarmente bella, del resto - a poterlo distrarre. Si sdraiò su di un fianco tenendo il libro in modo da coprire la vista di lei, ma faticava a reggere il braccio a quell'altezza e finì per abbassarlo.
Ora lo stesso sguardo che scorreva le righe incontrava, ogni volta che doveva andare a capo, appena al di là del margine della pagina, le gambe della villeggiante solitaria. Anch'essa s'era un po' spostata, cercando una posizione più comoda, e il fatto d'aver alzato le ginocchia e accavallato le gambe proprio nella direzione di Amedeo, permetteva a questi di considerare meglio alcune proporzioni di lei, nient'affatto sgradevoli. Insomma, Amedeo (sebbene una lama di scoglio gli segasse un'anca) non avrebbe potuto trovare una posizione migliore: il piacere che poteva trarre dalla vista della signora abbronzata - un piacere marginale, un di più, ma non perciò da buttar via, potendone godere senza sforzo - non era di danno al piacere della lettura, ma s'inseriva nel normale corso d'essa, cosicché ora egli era sicuro di poter continuare a leggere senz'essere tentato di distogliere lo sguardo.

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