Sebastiano Ricci - Baccanale
da Afrodita - Isabel
Allende
Stufato afrodisiaco
della zia Burgel – O semplicemente Curanto in pentola
(…)
Ho
scritto Eva Luna in un appartamento
nel cuore di Caracas, dove era impossibile preparare un vero curanto.
Sforzandomi di immaginare una ricetta che avesse il potere afrodisiaco del
curanto dell’Isola di Pasqua, mi venne in mente di riprodurlo in una pentola,
folgorazione niente affatto originale visto che altri, più esperti, ci avevano
già provato con successo. Questo piatto non stimolante solamente per la qualità
degli ingredienti, lo è soprattutto per l’atmosfera di baccanale che la sua
preparazione comporta. L’euforia inizia molto prima del momento in cui lo si
assaggia.
Non
riuscendo a trovare una pentola di coccio delle dimensioni necessarie, comprai
il recipiente di alluminio più grande che trovai, alto più che largo, provvisto
di un buon coperchio, e mi buttai a capofitto in diverse sperimentazioni;
aggiungendo e togliendo, alla fine ottenni un piatto simile a quello che avevo
assaggiato sull’Isola di Pasqua. Il curanto in pentola richiede la medesima e
laboriosa preparazione di quello della fossa nella terra, ma si cuoce più
rapidamente, motivo per cui si deve prestare maggiore attenzione, dato che non
ci si avvale del lento lavoro delle pietre calde. Quella soave alchimia estrae
lo spirito dagli ingredienti e lo distilla nel brodo. La terra, le foglie di
banano, il fumo e la durata della cottura donano al piatto isolano un sapore
inimitabile. Nella mia cucina di Caracas non veniva uguale fino a quando non
persi la timidezza e a forza di erbe e spezie ottenni un effetto esplosivo
simile a quello del curanto della spiaggia dell’Isola di Pasqua. Nacque così la
ricetta afrodisiaca della zia Burgel, che non oso proporre perché Panchita ne
ha una molto migliore.
Un
baccanale è una situazione delicata, fai quindi gli inviti con attenzione. Non
tutti sono portati per le sfrenatezze. Scarta i formali, gli stupidi, quelli
molto religiosi o molto sposati, gli ipocondriaci e i malinconici. Tra i
rimasti seleziona quelli di robusta costituzione e di spirito. Per evitare
equivoci, notifica loro per iscritto l’orario, il luogo e le condizioni della
festa e aggiungi a piè pagina il regolamentare RSVP, così saprai quanto
abbondante dovrà essere il tuo curanto; non c’è nulla di più riprovevole che
dover interrompere un’orgia per ordinare la pizza. Se le tue finanze stanno
come le mie, ti suggerisco di accettare i contributi: un chilo di calamari, un
salmone, salsicce, gamberetti, una gallina tenere e, ovviamente, vino in
abbondanza. A mano a mano che arrivano gli amici, mandali in cucina a
contribuire ai preparativi: è lì che
comincia la festa. Con la scusa di evitare di macchiarvi, mentre pulite i
frutti di mare, pelate le cipolle e condite i polli, potete già iniziare ad
alleggerirvi dei vestiti; musica allegra e vino sono obbligatori, altri
afrodisiaci dono facoltativi.
(…)
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