2 settembre 2017

da Afrodita - Isabel Allende

Sebastiano Ricci - Baccanale
da Afrodita - Isabel Allende
Stufato afrodisiaco della zia Burgel – O semplicemente Curanto in pentola
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Ho scritto Eva Luna in un appartamento nel cuore di Caracas, dove era impossibile preparare un vero curanto. Sforzandomi di immaginare una ricetta che avesse il potere afrodisiaco del curanto dell’Isola di Pasqua, mi venne in mente di riprodurlo in una pentola, folgorazione niente affatto originale visto che altri, più esperti, ci avevano già provato con successo. Questo piatto non stimolante solamente per la qualità degli ingredienti, lo è soprattutto per l’atmosfera di baccanale che la sua preparazione comporta. L’euforia inizia molto prima del momento in cui lo si assaggia.
Non riuscendo a trovare una pentola di coccio delle dimensioni necessarie, comprai il recipiente di alluminio più grande che trovai, alto più che largo, provvisto di un buon coperchio, e mi buttai a capofitto in diverse sperimentazioni; aggiungendo e togliendo, alla fine ottenni un piatto simile a quello che avevo assaggiato sull’Isola di Pasqua. Il curanto in pentola richiede la medesima e laboriosa preparazione di quello della fossa nella terra, ma si cuoce più rapidamente, motivo per cui si deve prestare maggiore attenzione, dato che non ci si avvale del lento lavoro delle pietre calde. Quella soave alchimia estrae lo spirito dagli ingredienti e lo distilla nel brodo. La terra, le foglie di banano, il fumo e la durata della cottura donano al piatto isolano un sapore inimitabile. Nella mia cucina di Caracas non veniva uguale fino a quando non persi la timidezza e a forza di erbe e spezie ottenni un effetto esplosivo simile a quello del curanto della spiaggia dell’Isola di Pasqua. Nacque così la ricetta afrodisiaca della zia Burgel, che non oso proporre perché Panchita ne ha una molto migliore.
Un baccanale è una situazione delicata, fai quindi gli inviti con attenzione. Non tutti sono portati per le sfrenatezze. Scarta i formali, gli stupidi, quelli molto religiosi o molto sposati, gli ipocondriaci e i malinconici. Tra i rimasti seleziona quelli di robusta costituzione e di spirito. Per evitare equivoci, notifica loro per iscritto l’orario, il luogo e le condizioni della festa e aggiungi a piè pagina il regolamentare RSVP, così saprai quanto abbondante dovrà essere il tuo curanto; non c’è nulla di più riprovevole che dover interrompere un’orgia per ordinare la pizza. Se le tue finanze stanno come le mie, ti suggerisco di accettare i contributi: un chilo di calamari, un salmone, salsicce, gamberetti, una gallina tenere e, ovviamente, vino in abbondanza. A mano a mano che arrivano gli amici, mandali in cucina a contribuire ai preparativi: è  lì che comincia la festa. Con la scusa di evitare di macchiarvi, mentre pulite i frutti di mare, pelate le cipolle e condite i polli, potete già iniziare ad alleggerirvi dei vestiti; musica allegra e vino sono obbligatori, altri afrodisiaci dono facoltativi.
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