8 settembre 2018

da “Crocevia” - Mario Vargas Llosa

dipinto di Aldo Balding
da “Crocevia” - Mario Vargas Llosa
(…)
- So benissimo cos’è successo a Quique, - disse Chabela, facendosi seria all’improvviso. - La stessa cosa che è successa a Luciano, a te, a me, a tutti, figlia mia. A furia di black-out, bombe, sequestri, chi può vivere tranquillo in questa città? In questo paese. Meno male che ci liberiamo di tutto almeno per questo fine settimana. Di Cachito non si sa ancora niente?
- Pare che i rapitori abbiano chiesto sei milioni di dollari alla famiglia - disse Marisa. - E’venuto un gringo dell’assicurazione da New York, a negoziare per conto della compagnia. Quel poveretto è scomparso da più di due mesi, vero?
- Io conosco Nina, sua moglie, - assentì Chabela. - La poveretta non riesce a riprendersi. Sta andando da uno psicologo. Sai qual è la cosa che mi spaventa di più, Marisa? Non ho paura per Luciano o per me. Ma per le mie due figlie. Ho gli incubi se penso che potrebbero rapirle.
E raccontò a Marisa che lei e Luciano stavano valutando l’idea di rivolgersi a Prosegur, un’azienda che si occupava di sicurezza, perché sorvegliasse la casa e la famiglia, soprattutto le due bambine. Ma costava una fortuna!
- Ci ha pensato anche Quique, dopo che hanno rapito Cachito, - disse Marisa. - Ma abbiamo desistito, ci hanno detto che è pericolosissimo. se assumi delle guardie del corpo sono proprio loro a derubarti o a rapirti. In che razza di paese ci è toccato nascere, Chabelita!
- Pare che in Colombia sia ancora peggio, Marisa. Lì non solo ti rapiscono, ti mozzano le dita o le orecchie per convincere la famiglia e non so quali altri orrori.
- Che fortuna passare tre giorni a Miami, lontano da tutto questo, - disse Marisa, togliendosi gli occhiali e guardando l’amica con gli occhi azzurri pieni di malizia. Vide che Chabela arrossiva leggermente e, ridendo per dissimulare, le prendeva il braccio e glielo stringeva. Allora lei allungò la mano, la passò sui capelli dell’amica e aggiunse: - Sai che questa treccia ti dona tantissimo, tesoro?
- Avevo paura che non accettassi il mio invito, - mormorò Chabela, abbassando un po’ la voce e stringendole di nuovo il braccio.
- Non sono mica matta, - esclamò Marisa e osò fare una battuta: - Sai benissimo quanto mi piace Miami!
Fece una risata e Chabela la imitò. Risero per un po’, arrossendo entrambe, guardandosi negli occhi con complicità e un accenno di spudoratezza, nascondendo il turbamento che avvertivano.
(…)
Traduzione di Federica Niola, Giulio Einaudi Editore s.p.a. Torino 2016

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