opera di Andrey Remnev
Quattro quartetti – T. S. EliotEAST COKER
IV
Il chirurgo ferito impugna il bisturi
Che interroga l’organo sofferente;
Sotto le mani insanguinate sentiamo
La compassione affilata dell’arte del guaritore
Che scioglie l’enigma della cartella clinica.
Nostra unica salute è la malattia
Se obbediamo all’infermiera morente
La cui cura costante non è compiacere
Ma ricordarci la maledizione nostra e di Adamo,
E che, per guarire, la nostra malattia deve aggravare.
La terra intera è nostro ospedale
Finanziato dal milionario fallimentare,
E in essa, se siamo fortunati,
Moriremo di assolute cure paterne
Che non ci lasciano, ma ci pervengono costantemente.
Il gelo scende dai piedi alle ginocchia,
La febbre canta nei fili mentali,
Se voglio scaldarmi, devo gelare
E rabbrividire in frigidi fuochi purgatori ali
Le cui fiamme sono rose, il cui fumo sono spine.
Il sangue gocciolante la nostra sola bevanda,
La carne sanguinante il nostro solo cibo;
Ciò nondimeno ci piace pensare
Che siamo solidi, sostanziali carne e sangue –
Anche, ciò nondimeno, diciamo che Venerdì è santo.
traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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