4 settembre 2018

da “Gli amori difficili”. L'avventura di un impiegato, (1953) – Italo Calvino

dipinto di Kenton Nelson
da “Gli amori difficili”. L'avventura di un impiegato, (1953)  – Italo Calvino
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Enrico Gnei discese al centro e andò a un caffè. Non il solito. Un caffè tutto mosaici. Era appena aperto; la cassiera non c'era ancora; il barista avviava la macchina. Gnei mosse passi da padrone nel centro del locale, si fece al banco, ordinò un caffè, scelse un biscotto nella bacheca delle paste e l'addentò, prima con avidità poi con l'espressione di chi ha la bocca alterata da una nottata irregolare.
Sul banco c'era un giornale aperto, Gnei lo scorse. Non aveva comprato il giornale, quel mattino, e dire che uscendo di casa quella era sempre la prima cosa che faceva. Era un lettore abitudinario, minuzioso; seguiva fino i minimi fatti e non c'era pagina che passasse senza leggere. Ma quel giorno il suo sguardo correva sui titoli senza muovere alcuna relazione di pensieri. Gnei non riusciva a leggere: chissà se risvegliata dal cibo, dal caffè caldo o dallo smorzarsi dell'effetto dell'aria mattutina, lo riassalì un'ondata di sensazioni della notte. Chiuse gli occhi, alzò il mento e sorrise.
Attribuendo quell'espressione compiaciuta a una notizia sportiva del giornale, il barista gli disse: - Ah, è contento che domenica torni Boccadasse? - e indicò il titolo che annunciava la guarigione d'un centromediano.
Gnei lesse, si riprese, e invece d'esclamare come avrebbe voluto: «Altro che Boccadasse, altro che Boccadasse, caro mio!» si limitò a fare:  - ...E già, e già... - e non volendo che una conversazione sulla prossima partita deviasse la piena dei suoi sentimenti, si girò verso la cassa, dove, intanto, s'era installata una cassiera giovane e dall'aria disillusa. - Dunque, - fece il Gnei, confidenziale, - pago un caffè e un biscotto -. La cassiera sbadigliò. - Sonno, di buon mattino? - disse Gnei. La cassiera senza sorridere assentì. Gnei prese un'aria complice: - Ah, ah! Stanotte ha dormito poco, eh? - Rifletté un momento, poi, convintosi d'essere con persona che l'avrebbe compreso, aggiunse: - Io ho ancora da andare a dormire -. Poi tacque, enigmatico, discreto. Pagò, salutò tutti, uscì. Andò dal barbiere.
(…)

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