Opera di Andrey Remnev
Quattro quartetti – T. S. EliotEAST COKER
I
Nel mio principio è la mia fine. In successione
Case sorgono cadono, crollano crescono
Sono rimosse, distrutte rifatte, o al loro posto
C’è un campo aperto, una fabbrica, un incrocio,
Pietra vecchia a nuove costruzioni nuove, legno vecchio a fuoco nuovo,
Fuoco vecchio a cenere, e cenere a terra,
Che è già carne, setole e feci,
Ossi di uomo e bestia, gambo di grano e foglia.
Case vivono e muoiono: c’è un tempo per costruire
E un tempo per vivere e generare
E un tempo perché il vento stacchi l’imposta divelta,
Scuota la boiserie dietro cui razzola il topo dei campi
Scuota l’arazzo sbrindellato intessuto di ricamato un motto silenzioso.
Nel mio principio è la mia fine. Ora la luce cade
Attraverso un campo aperto, lasciando il sentiero affossato
Serrato dai rami, scuro nel pomeriggio,
Dove ti appoggi al terrapieno per lasciare passare un furgone,
E il sentiero affossato insiste nella direzione
Del paese, nella calura elettrica
Ipnotizzato. Nella foschia calda la luce afosa.
È assorbita, non rifratta dalla pietra grigia.
Le dalie dormono nel silenzio vuoto.
Aspetta il gufo precoce.
Nel campo aperto
Se troppo non ti avvicini, se troppo non ti avvicini,
In una mezzanotte d’estate, Puoi udire la musica
Del flauto fievole e del tamburello
E puoi vederli ballare intorno al falò
L’associazione di uomo e donna
Nel ballo, significa matrimonio,
Sacramento giusto e doveroso
Due a due, necessaria congiunzione,
Tenendosi per mano o sottobraccio, e tale stretta
È indice di concordia. Ballando in tondo intorno al fuoco,
Saltando tra le fiamme, o congiunti nel cerchio,
Rusticamente seri o rusticamente ridenti
Sollevano piedi pesanti in scarponi tozzi
Piedi di terra, piedi di pacciame alzati in allegria campestre
Allegria di da lungo è sotterra
Dove nutre il grano. Mantengono il tempo,
Mantengono il ritmo della loro danza
Come nel loro vivere nelle stagioni vive,
Il tempo delle stagioni e delle costellazioni
Il tempo della mungitura e il tempo del raccolto
Il tempo dell’accoppiamento di uomo e donna
E quello degli animali. Piedi si alzano e ricadono.
Mangiare e bere. Sterco e morte.
Spunta l’alba, e un altro giorno
Si dispone al caldo e al silenzio. Nel mare aperto il vento dell’alba
Increspa e scivola. Io sono qui,
O là, o altrove. Nel mio principio.
traduzione di Massimo Bacigalupo
da T. S. Eliot,il sermone del fuoco a cura di Massimo Bacigalupo
Corriere delle Sera - Un secolo di poesia, a cura di Nicola Crocetti
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