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Dorme la notte - Grazia FresuDorme la notte nel miraggio oscuro
dei silenzi impazienti
mentre un vento si nutre
dell'impuro tormento dei perdenti,
tenebre che si stendono sui letti
dove gli amanti chiedono perdono,
coltri per l'abbandono e per gli affetti
diventano velacce strafottenti
che le alcove trasformano in velieri,
c'è nel buio una spada che ferisce
una lacrima buona
l'apparenza della gioia che fu,
traslucono le stelle in trasparenza
come a proporre curiosi cammini,
brecce di carne lumi cherubini
adornano le stanze
sfidano il danno il tempo l'occasione,
la notte insinua dentro ogni balcone
la sua lama gelata
e penso sogno vivo mi trasporto
dove il granito spacca le marine
dove il tuo amore giace come morto
tra rose che hanno sempre troppe spine,
la notte veglia tira un poco il fiato
per ritrovarmi con gli occhi sbarrati,
racconto i giorni gli echi le emozioni
e gli anni che per noi son già passati.
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