Biblioteca del Trinity College, Dublino, Irlanda
Il libro - Helle Busacca
Paola, le rose che il vento del nord strapazza sul mio terrazzo
sono di porpora oscura – ma loro profumano- come il sangue
che l’ago mi estrae dalla vena a verifica dell’anti-coagulo.
Rose e sangue e azalee già spente, tempo che altrove
è il suo contrario, e, a ritmarlo,
il ticchettio della bomba
innescata da sempre nella mia mano, o in quella
di non so che fantasma – o è il Tempo, il fantasma? “Ti sei
rimessa a scrivere il nuovo libro?”
Tu mi chiedi al telefono, e io mi ascolto rispondere:
“No, se fossi già morta di scrivere non me ne importerebbe,
e può avvenire così,
quando di colpo il futuro ti evapora via dalle dita”.
E’ stato così inutile tutto,
a voltarsi, e così vano,
se ci pensi davvero è tutto così inutile e così vano,
e non tuo: questa giostra
scorrente sopra lo schermo degli occhi, di autòmi che ciarlano,
drogati di nulla, di nulla
se fossero vivi si accorgerebbero, perestroica o altre fiabe,
che ogni istante è una tessera
di morte aggiunta al mosaico di morte che intero è il passato.
Paola, sì, il libro che quando ti alzi rimane sul tavolo,
è un libro di pagine bianche.
Paola, le rose che il vento del nord strapazza sul mio terrazzo
sono di porpora oscura – ma loro profumano- come il sangue
che l’ago mi estrae dalla vena a verifica dell’anti-coagulo.
Rose e sangue e azalee già spente, tempo che altrove
è il suo contrario, e, a ritmarlo,
il ticchettio della bomba
innescata da sempre nella mia mano, o in quella
di non so che fantasma – o è il Tempo, il fantasma? “Ti sei
rimessa a scrivere il nuovo libro?”
Tu mi chiedi al telefono, e io mi ascolto rispondere:
“No, se fossi già morta di scrivere non me ne importerebbe,
e può avvenire così,
quando di colpo il futuro ti evapora via dalle dita”.
E’ stato così inutile tutto,
a voltarsi, e così vano,
se ci pensi davvero è tutto così inutile e così vano,
e non tuo: questa giostra
scorrente sopra lo schermo degli occhi, di autòmi che ciarlano,
drogati di nulla, di nulla
se fossero vivi si accorgerebbero, perestroica o altre fiabe,
che ogni istante è una tessera
di morte aggiunta al mosaico di morte che intero è il passato.
Paola, sì, il libro che quando ti alzi rimane sul tavolo,
è un libro di pagine bianche.
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