Antologia
Palatina, V, 255
Li vidi
spasimare nell’irrefrenabile orgasmo.
Restavano
attaccati bocca a bocca, a lungo,
senza
saziare mai un amore smodato, anelando,
avvinghiati,
di penetrare quasi l’uno nell’altra.
E
ricongiunsero ancora le bocche, perché la loro
carne
divorava un’eterna sete di desiderio.
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