opera di Joanna Chrobak
L’impiegata in cucina –
Adelia Prado
Solo
Dio può dar nome all’opera completa
–
della nostra vita – spiego – ma suggerisco
un
rosaio a mezzogiorno,
significa
sole, calore, desiderio di nozze,
la
madre afflitta dalla festa,
il
padre orgoglioso di consegnare la figlia
a
un ragazzo tanto pettinato.
Il
nome è importante
quanto
il modo giusto di presentarsi alle interviste.
Meglio
di barba fatta e occhio vivace,
sebbene
dentro
abbia
un’anima barbuta e occhi di sonno.
Ho
sognato un forno che disperdeva calore
io
che volevo approfittarne per tostare arachidi
e
un grosso bastone rovente.
Esploderebbe
se mi costringessero a camminarci sopra.
Nessuno
mi tortura, perché svengo prima.
La
bellezza trafigge
le
parole stancano perché non bastano,
e
me ne servono molte per dirne una sola.
È
tanto grande il mio orgoglio da sembrare più
quello
di un essere divino in formazione.
I
neuroni non spiegano nulla.
Gli
psicologi ci prendono solo se mi ordinano:
preparati
a soffrire – consiglio per i distratti –,
i
cristiani sanno già alla nascita
che
questa valle è di lacrime.

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