opera di Juan Medina
Senza via d’uscita –
Adelia prado
Si
scrive per dire
sono
più del mio povero corpo,
Gli
occhiali dello scrittore lo attestano,
lenti che guardano dentro,
la sua foto appesa alla libreria,
sempre scattata in mezzo al caos.
Che immensa pietraia quel mucchio di libri,
l’indifferenza addestrata a nascondere il tormento.
Falsamente umile, non scriverebbe più,
peccato mortale,
pretesa di potere riservata al divino.
Non gli resta che posare
senza correggere gli angoli distrutti
alla rassicurante leggenda:
lo scrittore nel suo ufficio.
lenti che guardano dentro,
la sua foto appesa alla libreria,
sempre scattata in mezzo al caos.
Che immensa pietraia quel mucchio di libri,
l’indifferenza addestrata a nascondere il tormento.
Falsamente umile, non scriverebbe più,
peccato mortale,
pretesa di potere riservata al divino.
Non gli resta che posare
senza correggere gli angoli distrutti
alla rassicurante leggenda:
lo scrittore nel suo ufficio.
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