opera di Domenico Gnoli
L'antico male - Amalia
Guglielminetti
Mortificai la mia anima schiava,
ma sotto cruda sferza di sarcasmi
l'incatenata più s'umilïava,
più inseguiva per vane ombre fantasmi
dolci d'amore, come chi per sete
succosi frutti col desio si plasmi.
E fatta a me nemica, con inquete
pupille e voce roca e gesto asprigno
snudavo l'ansie e le viltà segrete.
Freddo disdegno chiuso in freddo
ghigno
m'oppose: – Donde vieni? E chi sei tu?
Ed io invocai gemendo quel benigno
sonno per cui non v'ha risveglio più.
Le seduzioni
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