dipinto di Antonio Donghi
Le città invisibili – Italo Calvino
Le città e la memoria. 3.
Le città e la memoria. 3.
Inutilmente, magnanimo Kublai, tenterò di descriverti la città di Zaira
dagli alti bastioni. Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a
scale, di che sesto gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco
sono ricoperti i tetti; ma so già che sarebbe come non dirti nulla. Non
di questo è fatta la città, ma di relazioni tra
le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato: la distanza
dal suolo d’un lampione e i piedi penzolanti d’un usurpatore impiccato;
il filo teso dal lampione alla ringhiera di fronte e i festoni che
impavesano il percorso del corteo nuziale della regina; l’altezza di
quella ringhiera e il salto dell’adultero che la scavalca all’alba;
l’inclinazione d’una grondaia e l’incedervi d’un gatto che si infila
nella stessa finestra; la linea di tiro della nave cannoniera apparsa
all’improvviso dietro il capo e la bomba che distrugge la grondaia; gli
strappi delle reti da pesca e i tre vecchi che seduti sul molo a
rammendare le reti si raccontano per la centesima volta la storia della
cannoniera dell’usurpatore, che si dice fosse un figlio adulterino della
regina, abbandonato in fasce lí sul molo.
Di quest’onda che rifluisce dai ricordi la città s’imbeve come una spugna e si dilata. Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.
Di quest’onda che rifluisce dai ricordi la città s’imbeve come una spugna e si dilata. Una descrizione di Zaira quale è oggi dovrebbe contenere tutto il passato di Zaira. Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.
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