28 novembre 2020

Il soffione - Enzo Montano

Il soffione - Enzo Montano

 

L’ultimo achenio,

solo uno è rimasto

in cima allo stelo,

unico testimone

dell’antico giallo

solare vessillo

d’aprile e maggio.

L’ultimo.

 

Ha visto volare via

tutti gli altri,

uno dopo l’altro

sono partiti.

Li ha visti danzare

nel vento

piccole nuvole

contro l’azzurro.

Li ha visti danzare

come bianche libellule.

 

Ogni achenio

diventa un viaggio

senza un arrivo

neanche una piccola storia

può raccontare

dei tanti fratelli

svaniti nell’ignoto.

 

Solitario

l’ultimo achenio

attende il suo refolo.

Che arrivi presto

e finalmente lo espunga.

Che lo prenda

un alito del tramonto

leggero nella leggerezza

del vento.

Che lo prenda

un attimo solo

la piccola mano di un bimbo

per  poi lanciarlo nell’infinito

assieme al suo bel sorriso.

 

27 novembre 2020

La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

Lucas Cranach the Elder, Melancholy, 1532, olio su panel, 51 cm × 97 cm, National Gallery of Denmark, Denmark Edit this at Wikidata
La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

a far sorridere un bambino ci vuole poco
vorrei vedere se ci riesci con un vecchio
abbiamo dentro il dolore di non poter
più essere amati
non vedi come guardiamo i giovani
che sprecano la loro bellezza
tutta si perde e se ne va senza che
noi o loro ne abbiamo fatto
sufficiente provvista
 

 

Ironica e pallida - Sibilla Aleramo

 Ernst Ludwig Kirchner - Marzella, 1909
Ironica e pallida - Sibilla Aleramo

Ironica e pallida
da un cielo bianco d’inverno
la luna mi guarda,
è quasi sera,
io sono tanto stanca
e povera come la più povera…
Mendicare ancora, perchè?
Son sola e senza più giovinezza;
s’irride ai miei canti
e pallida e di pietra,
come da un cielo d’inverno,
la vita mi guarda;
è quasi sera…


 

La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

Joseph Mallord William Turner - Pioggia, vapore e velocità, 1844, olio su tela cm 91x122
La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

ho avuto lunghe giornate di sogno e dentro
mi nascondevo, le cose le costruivo come
a me parevano giuste
poi sono dovuto uscire
mi dicevano ormai sei un uomo
il fatto è che io non avrei mai dovuto
lasciare la mia casa senza una corazza

 

 

26 novembre 2020

OK - Enzo Montano

Alighiero Boetti - Sciogliersi come neve al sole, 1988
OK - Enzo Montano

Solo due lettere.
OK!
Principio e fine
Finito e indefinito
Centro e periferia
Limiti del detto
E di quello che non si dice.

OK!
Assioma
Corollario
Teorema
E postulato
Ipotesi e certezza
Vero e falso
Ipotesi tesi e antitesi.

OK!
Due lettere

Confini del tutto
E limiti del nulla
Simbolo indefinito.
Va bene
Ma soprattutto il suo contrario
Certezza dell’essere
E fuga da quel che è vero.

OK!
Formula magica
Arcano
Sortilegio
Tre ali di farfalla
Una coda di scorpione
Polvere di lorica
Sette code di lucertole
E una di ramarro
Parole di vento
Promesse di neve
Menzogne a volontà.

OK!
Cosa vuol dire
OK?
 

 

17 novembre 2020

Distacco – Enzo Montano

 Pierre-Auguste Renoir L'albero di pere, 1889
Distacco – Enzo Montano

Il distacco avviene sempre
alla fine di una stagione.
La foglia verde
Brillante vessillo della primavera
Un tempo in danza
con i riverberi del sole
diviene dorato preludio
della stagione fredda.
E il tempo arriva sempre
della separazione dolorosa
spietato e puntuale.
Il distacco ne fa fanghiglia
lungo i viali dell’autunno.
È lì che alla fine degli alberi
troveremo il nostro inverno.

Il ramo del grande albero
dimora sicura e confortevole
inattaccabile da piogge e temporali,
solida asta di milioni di bandiere al vento
riparo per cicale e passerotti,
dopo il tempo necessario all’ornamento,
ad una ad una espunge le foglie
della corona maestosa.

Dodici anni o pochi mesi
dura una stagione
ma il tempo arriva
e giunge anche il tradimento
e il distacco conseguente.
Nessuna foglia rimarrà
appesa al ramo
ormai sostegno
di ghiacciati merletti
luminescenti.

Il ramo e l’albero
avranno un’altra stagione
e milioni di altre foglie.
La foglia morta
è polvere di terra,
ricordo di giorni
accantonati nell’oblio
assieme a un lieve profumo di limoni.
 

Sorriso - Enzo Montano

Gustav Klimt - Giuditta 1, 1901, olio su tela 84 x 4 cm, Österreichische Galerie Belvedere, Vienna 
Sorriso - Enzo Montano

Sorriso e sguardo
inganno e tradimento.

Sorriso
Del colore del sole.

Sguardo
come la Gorgone,
pietrifica senza pietà alcuna.

Inganno.
Regale quanto la bellezza
profumato più della rosa
effimero come un miraggio
nello zenit del deserto.

Tradimento
Incede danzante
travestita di Giustizia
ha sotto il braccio
la condanna
una cesta con trenta coltelli.
Trenta volte canta il gallo
trenta sono le ferite.
Mentre affonda l’ultima lama
scaglia un sorriso come pietra
i capelli mutano in serpenti.
Giustizia solleva la condanna
la pesante lama recide il collo
di un corpo ormai già morto.
Dal sangue spunta un fiore
il rosso geranio dell’estate.

Danzando al suono di un liuto
si allontana col bottino.
Nella cesta Giustizia
ha deposto la mia testa
e trenta monete d’oro.

16 novembre 2020

Fiore d’autunno - Enzo Montano

 Pierre-Auguste Renoir - Fiori in un vaso, 1869, olio su tela cm. 66 x 54, Museum of Fine Arts of Boston
Fiore d’autunno - Enzo Montano

Anche l’autunno
porta i suoi fiori stupendi!
Dal passato velato
di tristezza lieve
emerge un’altra Persefone
ricordo lontano
di una vita passata
riprende sostanza
e la consistenza
di un sorriso.
Si trasforma
in meraviglioso fiore
dal profumo intenso
di nostalgia.
Riaffiora discreto
dagli strati del tempo
il suo splendore.
La luce dell’alba maestosa
inonda il mattino
e illumina le tenebre
dell’oscurità
dove sono prigioniero.

Ecco allora
il bel fiore d’autunno
risplendere
nella luce obliqua di ottobre
o nel cielo di Orione
e del Cane di Sirio
prendere il posto
di Proserpina
malinconicamente ritornata
nel buio
al termine dell’attesa di Plutone.

Fiore dai colori vividi
Come una dalia o un ciclamino.
Petali di gerbere o di rose
vessilli delicati di prati
giardini e di balconi
attenuano la tristezza dell’autunno.

Ecco nell’autunno dorato
Nuova epifania di un’amicizia.
 
 

Sole di novembre - Enzo Montano

 Gustave Caillebotte - L'homme au balcon, 1880, olio su tela 116 x 90 cm, collezione privata
Sole di novembre - Enzo Montano

Dentro il buio
un’anima deserta
e fredda.

Nessun trionfo
o epifania
nemmeno sinestesie
o vessilli al vento.
I ricordi dissolti
nell’immenso nulla.
La notte mi imprigiona
il giorno non mi libera.
Le ore rotolano lente
non fanno rumore
non lasciano traccia.

Il sole limpido
di un chiaro mattino
di novembre
è un urlo potente
che richiama.

Sul balcone
il sole mi abbraccia
e mi accarezza.

 

15 novembre 2020

Saluto - Enzo Montano

dipinto di Aldo Balding
 Saluto - Enzo Montano

Ci sono ricordi che fuggono,
vani sono i tentativi
di afferrarli
di trattenerli.
Inutile inseguirli
il dolore cesserà
come cessa la memoria
dei ricordi che vogliono fuggire.

Ricordi lunghi
quanto un giorno di marzo
o quanto l’estate
che danzano col vento
e si allontanano.
Si disperdono
come il fiato di un addio
in un bel mattino
nel sole dell’autunno.

Quinto Orazio Flacco - Carmina (Odi), Libro I, Ode I, vv 29-35

Jean-Baptiste-Claude-Eugène Guillaume - Anacreonte (dettaglio), 1851, Museo d' Orsay. Parigi
Quinto Orazio Flacco - Carmina (Odi), Libro I, Ode I, vv 29-35
 
Me doctarum hederae praemia frontium
dis miscent superis, me gelidum nemus
Nympharumque leves cum Satyris chori
secernunt populo, si neque tibias
Euterpe cohibet nec Polyhymnia
Lesboum refugit tendere barbiton.
Quod si me lyricis vatibus inseres,
sublimi feriam sidera vertice. 
 
****
Me l’edera, premio per le fronti dei saggi,
mi accomuna agli dei celesti, me il fresco bosco
e le danze soavi delle Ninfe insieme ai Satiri
separano dal popolo, se né Euterpe
fa tacere il flauto né Polimnia
rifiuta di tendere la lira di Lesbo.
Perciò se mi annovererai tra i poeti lirici,
toccherò le stelle con la punta del capo.

 

 

14 novembre 2020

Una maledizione - Wystan Hugh Auden

dipinto di Peregrine-Heathcote
Una maledizione - Wystan Hugh Auden

Nero fu il giorno in cui Diesel
concepì il suo truce motore che
generò te, vile invenzione,
più perversa, più criminale
perfino della macchina fotografica,
mostruosità metallica,
afflizione e infezione della nostra Cultura,
principale sciagura della nostra Comunità.

Come osa la Legge proibire
l’hashish e l’eroina e al tempo stesso
autorizzare il tuo uso, tu che gonfi
tutti i deboli Io inferiori?
I drogati danneggiano soltanto
la loro vita: tu avveleni
i polmoni degli innocenti,
il tuo fracasso sovreccita i pacifici,
e su strade intasate ne muoiono
ogni giorno a centinaia nel guazzabuglio del caso.

Agili tecnici, certamente dovreste
per la vergogna abbassare la testa.
Il vostro ingegno produce meraviglie,
ha sbarcato degli uomini sulla Luna,
sostituito i cervelli coi computer,
e può forgiare una “magnifica bomba”.
È uno scandalo che grida vendetta
che non riusciate mai a trovare il tempo
o a darvi la pena di costruirci
ciò che il buon senso sa che ci occorre,
una piccola carrozza elettrica,
inodore e silenziosa.
 

 

L’innamorato - Jorge Luis Borges

 Jan Vermeer - Allegoria della pittura, 1666 circa, olio su tela 120 x 100 cm, Kunsthistorisches Museum, Vienna
L’innamorato - Jorge Luis Borges

Luna, avorio, strumenti musicali, rose,
lampade e il segno di Durer,
le nove cifre e lo sfuggente zero,
devo fingere che queste cose esistano.
Devo fingere che nel passato c’erano
Persepoli e Roma e che una sabbia
sottile ha misurato il destino di una torre
che le età del ferro hanno disfatto.
Devo pensare alle armi e alle fiamme
delle epopee e ai mari plumbei
che rosicchiano i pilastri della terra.
Devo fingere che ci sono gli altri. E’ falso.
Ci sei solo tu. Tu, mia ventura
e sventura, inesauribile e pura.

 

 

Un amore felice - Wisława Szymborska

 dipinto di François Batet
Un amore felice - Wisława Szymborska

Un amore felice. E' normale?
è serio? è utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?

Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare così - in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo
perchè proprio su questi, e non su altri?
Ciò offende la giustizia? Si.
Ciò offende i principi accumulati con cura?
Butta giù la morale dal piedistallo? Si, infrange e butta giù.

Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un pò,
si fingessero depressi, confortando così gli amici!
Sentite come ridono - è un insulto.
In che lingua parlano - comprensibile all'apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s'inventano
sembra un complotto contro l'umanità!

E' difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare più nel cerchio?

Un amore felice. Ma è necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d'uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.

Chi non conosce l'amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.

Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire.


 

13 novembre 2020

Il terzo uomo - Jorge Luis Borges

 John Atkinson Grimshaw - Liverpool from Wapping, 1875
Il terzo uomo - Jorge Luis Borges

Invio questo poema
(per ora accettiamo tale parola)
al terzo uomo che s’incrociò con me l’altra notte,
non meno misterioso di quello di Aristotele.
Il sabato uscii.
La notte era piena di gente;
ci fu certamente un terzo uomo,
come ce ne fu un quarto ed un primo.
Non so se ci guardammo;
andava verso Paraguay, io verso Cordova.
Forse lo hanno generato queste parole;
non saprò mai il suo nome.
So che c’è un sapore che predilige.
So che ha guardato lentamente la luna.
Non è impossibile che sia morto.
Leggerà ciò che scrivo e non saprà
che mi rivolgo a lui.
Nell’oscuro avvenire
possiamo essere rivali e rispettarci
o amici e volerci bene.
Ho eseguito un gesto irreparabile,
ho stabilito un legame.
In questo mondo quotidiano,
che somiglia tanto
al libro delle Mille e Una Notte,
non c’è un solo gesto che non corra il rischio
di essere un’operazione di magia,
non c’è un solo fatto che non possa essere il primo
di una serie infinita.
Mi domando che ombre getteranno
questi oziosi versi.