24 giugno 2021

La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

opera di Fernando Botero
 La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

quando ero piccolo portavo dentro di me
un'anima che non è cresciuta con il corpo
è rimasta bambina le persone non lo potevano
sapere mi dicevano ora che sei diventato grande
ma l'anima aveva paura di tutto e tutto era
pronto a ferirla là dove non avrei mai potuto dire
 

 

Attraverso i pini - Akiko Yosano

Paul Cezanne - Grand pin pres d'Aix 1890, St. Petersburg, Hermitage Museum
Attraverso i pini - Akiko Yosano

Attraverso i pini
tanto sulle sue guance che sulle mie
la brezza
tuttavia a quel punto stranieri
i nostri pensieri.
 

 

La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

                                                           Paul Cezanne - La casa di Bellevue
La carne quando è sola - Vera Lucia De Oliveira

era una casa di silenzio
l'aveva creata
ora stava dentro il muto
non sentiva il rumore
del proprio cuore
non sentiva il rumore
di nessun cuore


 
 

 

Efraim Medina Rey - Quello che mi è sempre piaciuto di lei

 Fernando Botero, La Pareja (2013), Oil on canvas, 121 × 96.8 cm
Efraim Medina Rey - Quello che mi è sempre piaciuto di lei

Quello che mi è sempre piaciuto di lei
era il suo silenzio: non era
un silenzio qualsiasi,
era un silenzio pieno di contrasti
e di piccoli silenzi concentrici
come onde in uno stagno.
Lei non cercava di capirmi,
sapeva che era stupido pretenderlo.
Tra noi due non c'era bisogno di capire:
io avevo il mio dolore pieno di parole
e lei il suo silenzio.


 

L’autunno percorre le isole - José Carlos Becerra

Alfred Sisley - Un sentier aux Sablons, 1883, olio su tela 46 x 55 cm
L’autunno percorre le isole - José Carlos Becerra

A volte la tua assenza è parte del mio sguardo,
le mie mani contengono la lontananza delle tue
e l’autunno è l’unica postura che la mia fronte può avere per pensarti.
A volte ti scopro in un volto che non avesti e nell’apparizione che non meritavi,
a volte è una strada al tramonto dove non dovremo tornare a incontrarci,
mentre il tempo trascorre tra un movimento del mio cuore e un movimento della notte.
A volte la tua assenza appare lentamente nel mio sorriso come una macchia di olio sull’acqua,
ed è l’ora di accendere certe luci
e camminare per casa
evitando l’esplosione di certi angoli.
Nei tuoi occhi ci sono barche ancorate, ma io ormai non dovrò liberarle,
nel tuo petto ci furono sere che alla fine dell’estate
tuttavia guardai incendiarsi.
E queste sere sono ancora le mie riunioni con te,
il disgelo che nella notte
scioglie la tua maschera e la perde.
 

 

Ti vedrò? - Federico García Lorca

Alfred Sisley - Vista del Canal Saint-Martin
Ti vedrò? - Federico García Lorca

Ti vedrò?
Non ti vedrò?
A me importa
soltanto il tuo amore.
Hai sempre il riso di allora
e quel cuore?
 

 

Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole - Nazik al-Mala’ika

 Joaquin Sorolla - Elena entre rosas, 1907
Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole - Nazik al-Mala’ika

Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole,
in alto, con l’edera che discende dalle sue lettere. Nutriremo i suoi germogli con la poesia
e innaffieremo i suoi fiori con le parole.
Costruiremo un terrazzo con la timida rosa
con colonne fatte di parole, E una stanza fresca inondata di ombra,
protetta da parole.
Abbiamo dedicato la nostra vita come una preghiera
chi pregheremo… se non le parole? 


 

23 giugno 2021

Vera Lucia de Oliveira - a far sorridere un bambino ci vuole poco

Vera Lucia de Oliveira - a far sorridere un bambino ci vuole poco
 
a far sorridere un bambino ci vuole poco
vorrei vedere se ci riesci con un vecchio
abbiamo dentro il dolore di non poter
più essere amati
non vedi come guardiamo i giovani
che sprecano la loro bellezza
tutta si perde e se ne va senza che
noi o loro ne abbiamo fatto
sufficiente provvista 


 

Ritratto 5 - Marvin Garcia

Ritratto 5 - Marvin Garcia

Il cielo rabbrividisce quando lo guardi.
Camminare è innalzare una preghiera,
perdersi tra la gente,
aspettare che il semaforo sia verde.
Ogni volta che ti ricordo
penso nel cielo arancione del Guatemala a mezzanotte
all’oscuro universo,
al passare del tempo, alla tua schiena,
all’albero che mi piantasti nel petto.
Il problema della vita è che nulla si ripete.


 

Fu solo un sogno - Natan Zach

Mario Marconato - acquerello su carta 
Fu solo un sogno - Natan Zach

In me il tuo corpo fa nascere fiori
un intero tappeto nel mio corpo

sarò la tua musica
tu sarai la mia

e se in sogno griderò aiuto
dormendo col cuore destro

sarai tu il luogo
in cui mi sveglierò

abbracciata, vicina, serena
rammentando giorni lontani:

una madre che sfiora appena
un padre dalle orfane parole

solo allora so
che tutto fu solo un sogno

i sogni raccontano fole
ma non mente la luce del giorno.

 

Mi sono svegliata con il cielo dentro - Amanda Durán

dipinto di Kenton Nelson
Mi sono svegliata con il cielo dentro - Amanda Durán

Mi sono svegliata con il cielo dentro
qualcuno l’ha versato mentre dormivo
mi piacerebbe sapere chi, o almeno come.
Ecco perché non ti chiamo
perché non si può parlare
con il cielo così tutto incastonato.
All’aprire degli occhi
inizia a sgorgare il celeste
come cascate
e la lacrima si spezza:
non fa tanto male però tu sai – si tu sai.
Nessuno vuole disfarsi del cielo dopo averlo bevuto
tutto


 

Roberto Juarroz - Tutto passa

Roberto Juarroz - Tutto passa

Cercare una cosa
è sempre incontrarne un’altra.
Così, per trovare qualcosa,
bisogna cercare quello che non è.
Cercare l’uccello per incontrare la rosa,
cercare l’amore per trovare l’esilio,
cercare il nulla per scoprire un uomo,
tornare indietro per andare avanti.
La chiave del cammino,
più che nelle sue biforcazioni,
il suo incerto inizio
o il suo dubbio finale,
è nel caustico umore
del suo doppio senso.
Si arriva sempre,
ma da un’altra parte.
Tutto passa.
Però al contrario.

 

dal dolore sono nato come ogni essere - Vera Lucia de Oliveira

Jean-Simon Berthelemy - Jupiter in the guise of Diana and Callisto
dal dolore sono nato come ogni essere - Vera Lucia de Oliveira

dal dolore sono nato come ogni essere
ma quello mi è rimasto attaccato
ho provato a vivere camminare
un cordone mi teneva stretto
ed io non ho potuto assaggiare
l'ebbrezza del distacco
 

 

quanto era bello il mare azzurro - Vera Lucia de Oliveira

Bo Bartlett - Dominion 2016 oil on linen 82 x 100
quanto era bello il mare azzurro - Vera Lucia de Oliveira

quanto era bello il mare azzurro d'estate il vento
fra i corridoi il bianco nelle case illuminate dal sole
poi ho visto le cose sformarsi e prendere a soffrire
come se si fossero pentite della loro felicità
 

 

ho avuto lunghe giornate - Vera Lucia de Oliveira

 Sally Storch - Blackdress
ho avuto lunghe giornate - Vera Lucia de Oliveira

ho avuto lunghe giornate di sogno e dentro
mi nascondevo, le cose le costruivo come
a me parevano giuste
poi sono dovuto uscire
mi dicevano ormai sei un uomo
il fatto è che io non avrei mai dovuto
lasciare la mia casa senza una corazza

 

 

se era perché tutto si disperdesse fra le cose

se era perché tutto si disperdesse fra le cose - Vera Lucia de Oliveira

se era perché tutto si disperdesse fra le cose
le parole dure gli occhi di odio se era perché
l'amore fosse un muro e la casa una prigione
mi avresti dovuto avvertire mi avresti dovuto
dire che-  l'amore non poteva bastare


 

per telefono ha detto ora mi sposo - Vera Lucia de Oliveira

 dipinto di Peregrine Heathcote
per telefono ha detto ora mi sposo - Vera Lucia de Oliveira

per telefono ha detto ora mi sposo
vado con lui per il mondo sono vecchia
ma posso amare ancora posso
ricevere il dono di un corpo se pensi
che per me non è più l'età dell'amore
perché Dio me lo avrà messo nel cuore?


 

Per punire - Akiko Yosano

Per punire - Akiko Yosano

Per punire
gli uomini dei loro peccati infiniti
Dio mi ha dato
questa pelle chiara
questi lunghi capelli neri.


 

dalla finestra sentiva il rumore del vento - Vera Lucia de Oliveira

 dipinto di Peregrine Heathcote
dalla finestra sentiva il rumore del vento - Vera Lucia de Oliveira

dalla finestra sentiva il rumore del vento
la vita nel ventre pulsava
i rami sul vetro come unghie
appuntite laceravano la luce
convocavano Dio per vedere
la carne quando è sola


 

diceva che la vita era bella - Vera Lucia de Oliveira

dipinto di Viktor Sheleg
diceva che la vita era bella - Vera Lucia de Oliveira

diceva che la vita era bella se presa a piccole dosi
ogni giorno una piccola fiammella che stai lì a soffiare
può darsi che nemmeno Dio si accorga
che sei viva e ti risparmi la morte 


 

aveva una gamba che non la ubbidiva più - Vera Lucia de Oliveira

dipinto di Viktor Sheleg
aveva una gamba che non la ubbidiva più - Vera Lucia de Oliveira

aveva una gamba che non la ubbidiva più
una gamba malata non lei la gamba
sicché la sua anima era un maratoneta
la sua anima scorrazzava ovunque
questo era il suo dolore che l'anima
era finita per zoppicare a furia
di trascinarsi il corpo come un peso morto
 

 

14 giugno 2021

da Sole e carne – Arthur Rimbaud

 Gian Lorenzo Bernini, Ratto di Proserpina (dettaglio), 1621-1622, marmo, altezza 255 cm senza base, Roma, Galleria Borghese
da Sole e carne – Arthur Rimbaud

L’Uomo ha risollevato il capo libero e fiero!
E l’improvviso raggio della bellezza antica
fa palpitare il dio nell’altare della carne!
Lieto per il bene presente, esangue per il male sofferto,
l’Uomo vuol tutto sondare, – e sapere! Il pensiero,
puledro così a lungo, così a lungo frenato,
balza dalla sua mente, conoscerà il Perché!…
Che libero si slanci, e l’Uomo avrà la Fede!
– Perché il cielo muto e lo spazio impenetrabile?
Perché le stelle d’oro, fitte come la sabbia?
Se si salisse più in alto, che vedremmo lassù?
Forse un Pastore guida lo sterminato gregge
dei mondi ruotanti nell’orrore dello spazio?
E tutti quei pianeti, che il vasto etere avvolge,
vibrano agli accenti di una voce eterna?
– E l’Uomo, può vedere? può forse dire: Io Credo?
La voce del pensiero è forse più di un sogno?
Se l’Uomo nasce così presto ed ha vita così breve,
da dove dunque viene? Precipita negli Oceani
dei Germi, dei Feti, degli Embrioni, in fondo
all’immenso Crogiuolo da cui Madre Natura
lo resusciterà, vivente creatura,
per amare nella rosa e crescere nel grano?…
Non lo possiamo sapere! – Siamo oppressi
da un manto d’ignoranza e di anguste chimere!
Scimmie umane cadute dalla vulva materna,
la nostra ragione opaca ci cela l’infinito!
Vogliamo guardare: – il Dubbio ci punisce!
Il dubbio, lugubre uccello, ci percuote con la sua ala…
– E l’orizzonte fugge in una fuga eterna!…
… … . .
I cieli son aperti! I misteri son morti
dinanzi all’Uomo che, eretto, incrocia le sue forti braccia
nell’immenso splendore dell’opulenta natura!
Egli canta… e il bosco canta, mentre il fiume
mormora un inno di letizia che sale verso la luce!…
– È la Redenzione! è l’amore! è l’amore!…
… … . .


 

Federico Garcia Lorca, Canzone d’autunno

 Gian Lorenzo Bernini - Apollo e Dafne (dettaglio), 1622-1625, marmo 243 cm, Villa Borghese, Roma
 Federico Garcia Lorca, Canzone d’autunno

Oggi ho nel cuore
un vago tremolio di stelle
ma il mio sentiero si perde
nell’anima della nebbia.
La luce mi tronca le ali
e il dolore della mia tristezza
bagna i ricordi
alla fonte dell’idea.
Tutte le rose sono bianche,
bianche come la mia pena,
ma non sono rose bianche,
è scesa la neve su di loro.
Prima ebbero l’arcobaleno.
E nevica anche sulla mia anima.
La neve dell’anima
ha fiocchi di baci
e scene calate nell’ombra
o nella luce di chi le pensa.
La neve cade dalle rose,
ma quella dell’anima rimane,
e gli artigli del tempo
ne fanno un sudario.
La neve si scioglierà
quando verrà la morte?
O avremo altra neve
e altre rose più perfette?
Sarà con noi la pace
come c’insegna Cristo?
O forse il problema
non sarà mai risolto?
Ma se c’inganna l’amore?
Cosa sosterrà la nostra vita
se il crepuscolo ci affonda
nella vera scienza
del Bene che chi sa se esiste
e del Male che incombe alle spalle?
Se muore la speranza
e risorge la Babele,
quale torcia farà luce
sulle strade in Terra?
Se l’azzurro è un sogno
dove mai finirà l’innocenza?
Cosa mai sarà il cuore
se l’Amore non ha frecce?
Se la morte è la morte,
dove finiranno mai i poeti
e le cose addormentate
che nessuno più ricorda?
Oh sole di tante speranze!
Acqua chiara! Luna nuova!
Cuori dei bambini!
Anime rudi delle pietre!
Oggi ho nel cuore
un vago tremolio di stelle
e tutte le rose sono bianche
bianche come la mia pena.

Granada, novembre 1918
(Traduzione di Claudio Rendina )
da Poesie (Libro de poemas), Newton Compton, Roma, 1970

 

Anche tu sei l'amore - Cesare Pavese

Gian Lorenzo Bernini - Apollo e Dafne (dettaglio), 1622-1625, marmo 243 cm, Villa Borghese, Roma.
Anche tu sei l'amore - Cesare Pavese

Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.

Hai sussulti e stanchezze,
hai parole – cammini
in attesa. L'amore
è il tuo sangue – non altro.

23 Giugno 1946