11 settembre 2021

Likes - Enzo Montano

Leon Jean Basile Perrault - Vanitas, 1886, olio su tela

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Oh vana gloria dell’umane posse!
com’ poco verde in su la cima dura,
se non è giunta da l’etati grosse!
Credette Cimabue ne la pittura
tener lo campo, e ora ha Giotto il grido,
si che la fama di colui è scura
....
Non è il mondan romore altro ch’un fiato
di vento, ch’or vien quinci e or vien quindi,
e muta nome perchè muta lato

Dante Alighieri, Canto XI del Purgatorio
vv. 91-96 ; 100-102

Grande meraviglia
e magnificenza immensa
indispensabile nutrimento
per lo spirito e la mente
il sigillante 
strabiliante
di certo merita un like.
E non può mancare un like
per l’impermeabilizzante
portentoso
e un altro per il collante
miracoloso
e ancora uno all’isolante
mostruoso
e alla pasta lucidante
e al brillantante favoloso
e all’incredibile antifurto.
Un like naturalmente
nemmeno può mancare
allo strabiliante deodorante.

Decisi apprezzamenti
anche per l’ovvio
vere perle di saggezza
sebbene invero
di quarta quinta
o sesta mano
o decima addirittura.
Tutto
beninteso
pescato di qua e di là
nella vasta rete 
aperta ad ogni cicisbeo
giacché l’elaborazione
di un pensiero
anche il meno complesso
presuppone una fatica fastidiosa
e anche un briciolo di sapere.

Immancabili gli osanna sperticati
del finto cavaliere
alle infinte finte stelle.
La politica qui tocca
vette elevatissime
inimmaginabili
inarrivabili
ineguagliabili
impareggiabili
si tocca il cielo con il dito
e naturalmente
ciò che è vero
è esclusivo patrimonio
degli onesti
dei novelli avvocati del popolo
dei giustizieri sul cavallo bianco
armati di toga spada e ghigliottina
e tanti vaffanculo 
seminati di qua e di là 
avvolti bardati armati
di candida purezza
scoperta però solo
a settant’anni
dopo la pensione
quando non si hanno più capi
da obbedire
o ferree logiche
di cui dar conto
quando insomma
non c'è più nulla da rischiare.

Non Gramsci o Berlinguer
citano i vetusti novelli  sapientoni
nemmeno Moro o Tina Anselmi
Pertini o Nilde Iotti
per loro i nuovi fari sono
pensate un po’
un Grillo parlante
ma non l’assillo di Pinocchio
magari fosse quello.
E poi 
udite udite
il signor ridente
quello ininfluente
e l’urlatore delirante
oltre che ignorante.

Politica a tre chili venti centesimi
ma con la protervia
di chi della politica
fa una contesa tra tifosi
di chi non commette errori
di chi ha borse piene di verità
bisacce colme di saggezza
e testa vuota di ragionamenti.
Meglio insomma
e di gran lunga
un chilo di cicorie
a tre o cinque euro.

E poi ancora
lauree e titoli a gogò.
"Venghino!
Venghino
siori e siore

venghino al nostro banco
dei titoli accademici
dei titoli di libri
dei titoli di giornali
dei titoli senza titolo
molti sono i dottorati disponibili
ne abbiamo in lettere
ne abbiamo in legge
ne abbiamo in medicina
ne abbiamo in chimica
ne abbiamo in ingegneria
ne abbiamo in scienze della comunicazione
ne abbiamo in scienze politiche
ne abbiamo in scienze culinarie
ne abbiamo in economia domestica
molti ne abbiamo in scienze delle ovvietà
o in scienze delle trasformazioni
materia questa assai prodigiosa
infarcita di arti magiche
capace di mutare in villa
una casa di cinquanta metri quadrati
o che da un albero 
e tre piante di fiori
sistemati in sette metri quadri
fa un giardino
paragonabile quasi
a quelli pensili
dell'antica Babilonia.
Una scienza portentosa 
capace anche di mutare
in muscoli le grinze.

Abbiamo viepiù 
la più preziosa
delle lauree
quella in tuttologia
indispensabile strumento 
atto a diffondere corbellerie
sulle pagine dei social.
Venghino!
Venghino
Siore e siori!
Ne volete una?
Ne volete due?
Volete tre lauree
e un tubetto di mastice
in omaggio?
Ebbene
ve ne darò quattro
e in regalo aggiungo
una chicca assai preziosa
ecco a voi dolci siore
una magnifica foto ricordo
del mio inarrivabile splendore
non vi pare spettacoloso
lo spettacolo mostruoso
dei mio petto muscoloso?”

Poverino non distingue 
il tono muscolare
dal flaccido e cadente
cosa assai evidente invero
ma il nostro vecchio ostinato
si sforza di gonfiare
quello che non ha
ma lui è un adone,
un apollo assai vetusto
e nel suo specchio personale
come Grimilde
è sempre lui il più bello del reame
un regno dove alberga
incontrastato
il pettegolezzo col suo olezzo
un esemplare fenomenale,
un pavone 
con la coda sempre aperta
un viso meraviglioso
uno sguardo penetrante.
Si immagina un guerriero muscoloso
straordinario eccezionale
spettacolare sbalorditivo.
Una bellezza da mostrare
all'intero circondario
e la mostra senza tregua
in estate e anche d’inverno.

E va la danza senza sosta
della valente cheerleader
va la danza con le giravolte
intorno al divulgatore delle meraviglie
eccezionali elevazioni dello spirito
pari a un canto del greco cieco
o della poetessa di Lesbo
o di Dante il guelfo bianco
o del triste marchigiano
o del francese dissoluto
o dello spagnolo malinconico
o dell’argentino labirintico
o del portoghese dai cento nomi
o del russo roboante
o dell’immensa Emily.
Inutili orpelli fastidiosi
ovviamente
il ritmo dei versi
gli esametri
i distici
e i pentametri
si sigillino
gli endecasillabi
per carità
si cancellino 
il ritmo e l’equilibrio
per pietà.
Evviva la colla riparante
e il sigillante trasparente!

Infine un like
grande e luminoso
per l’incontro agognato
a lungo sognato
tanto preparato
con l’ospite assai desiderato
cercato
ricercato
studiato
annunciato
perfezionato.
E per concludere
una tempesta di calci
a quello indesiderato
suo malgrado
scacciato
maltrattato
disprezzato
silenziato
abbandonato
deriso
sbeffeggiato
umiliato
tradito
decapitato
mentre canta il gallo
e anche quando tace.

Ecco la testa del tradito
in un vassoio lucente.

Ma continui
che mai si fermi la danza
dei numerosi likes
e degli inchini innumerevoli
per il vetusto adone
eccelso e mirabolante
e guai a chi osa toccarlo
a chi dubita
della sua saggezza straordinaria
della suo logica disarmante.
E va la danza mascherata!

Hoc nuntio nuntium volo
ad hic et nunc!

 

Settembre - Enzo Montano

Michelangelo Buonarroti - La creazione di Adamo (dettaglio), Affresco Volta della Cappella Sistina, 1508/1512
Settembre - Enzo Montano

Torna Orione
la luna avvicina il limite del giorno,
profumata di zagare dolci è la sera.
Lungo l’aranceto
volti passati raccontano storie risapute,
l’urlo non ha eco
perché non è una voce.

Più lento scorre il tempo
medesima l’inutilità.

Baluginano lontano
profili di cupole d’oro
luce d’ambra e quarzo rutilato
sopra la città d’incanto
dove nulla diventa ricordo,
dove mai le strade si allontanano
perché mai si parte
e neanche ci si arriva.

Settembre fine e inizio
dice l’equinozio
in un qualsiasi punto.

E un punto siamo
e anche un centro.
Centro dell’universo
è ognuno di noi
e anche centro del nulla.