Caspar David Friedrich - Viandantw sul mare di nebbia, 1818, olio ssu tela cm 95×75. Hamburger Kunsthalle, Amburgo
Nebbia – Enzo Montano
Lo spirito / è Vita / Attraversa /la mia morte / all’infinito / come un fiume /che non ha paura / di diventare mareGregory Corso, versi incisi sulla lapide della sua tomba
Un granello di vita
ogni giorno
giorno dopo giorno
gli scivolava dalle mani
come grano di rosario
bisbigliato nella monotonia
di un giorno tetro.
Quel giorno
dopo l’ennesima conferma
di grani gliene scivolarono parecchi
dalla punta delle dita
e il bicchiere della clessidra
gli apparse ormai svuotato.
Dagli occhi caddero
gli ultimi sogni
ormai sfuocati
ornati da una lacrima
lungo le rughe
lenta come goccia di miele
su un vasetto di vetro.
La nebbia
intorno alle creste dei monti
oltre la vetrata e gli alberi
oltre le vetrine e le luminarie di natale
oltre il paesino e le pale eoliche immobili
oltre le nuvole e i desideri
oltre l’autunno e la tristezza
anche quel giorno
si era quasi dissolta.
Dentro la stanza
il bianco delle lenzuola sopra i letti
e il buio.
Le voci nel corridoio
oltre il paesino e le pale eoliche immobili
oltre le nuvole e i desideri
oltre l’autunno e la tristezza
anche quel giorno
si era quasi dissolta.
Dentro la stanza
il bianco delle lenzuola sopra i letti
e il buio.
Le voci nel corridoio
si facevano lontane
come il tintinnio del carrello delle terapie
e la voce gentile dell’infermiera.
Uno sguardo
ai filari ingialliti di un vigneto
un altro alle automobili
che si perdevano nella nebbia
un ultimo sguardo distratto
al vassoio del pranzo
intatto lì sul tavolo.
“Non ha mangiato niente”
sembrò dire una voce gentile
ma lui già guardava tutto dall’alto
nebbia tra la nebbia:
nuvola che diventa cielo,
fiume che diventa mare.
come il tintinnio del carrello delle terapie
e la voce gentile dell’infermiera.
Uno sguardo
ai filari ingialliti di un vigneto
un altro alle automobili
che si perdevano nella nebbia
un ultimo sguardo distratto
al vassoio del pranzo
intatto lì sul tavolo.
“Non ha mangiato niente”
sembrò dire una voce gentile
ma lui già guardava tutto dall’alto
nebbia tra la nebbia:
nuvola che diventa cielo,
fiume che diventa mare.
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