13 novembre 2015

Io e New York – Arturo Giovannitti

Paul Himmel - Brooklyn Bridge View, 1950
Io e New York – Arturo Giovannitti

Città senza storia e senza leggende,
Città senza ponteggi e senza monumenti,
Priva di archeologia, di reliquari e di porte, aperta a tutti i viandanti,
A tutti i messaggeri di sogni, a tutti i portatori di pesi,
A tutti coloro in cerca di pane e di potere e di comprensione vietata;
Città degli Uomini Comuni
Quelli che lavorano e mangiano e si riproducono senz’altra ambizione,
O Forza Incorruttibile, o Realtà priva di lungimiranza,
Cosa c’è tra te e me?

Tu hai ristretto i miei vasti orizzonti
Nella spirale del tuo gelido abbraccio,
Tu hai accorciato l’altezza della stella che mi cinge
All’altezza del tuo randello
Tu hai tarpato le mie ali di falco
Con le cesoie della tua misura ladra,
Tu hai bruciato i miei occhi con la vista
Degli spezzatini dove tu imputridisci e gongoli;
Tu hai rinsecchito i gridi di guerra nella mia gola
Con la sudicia colata del tuo ribollente bitume,
Tu hai soffocato le mie bianche preghiere con i fiumi
Delle tue fatiche e la polvere delle tue strade.

Nel deposito delle mie sconfitte,
nella baraonda della tua schifosa mangiatoia
hai sigillato nei miei polmoni la tosse
del tuo respiro malato e vorace;
Hai versato la squallida morte
Dei tuoi piaceri nelle mie vene;
E tutte le cose che sono rosse
E tutte le cose che sono vane.

[ … ]

Io canterò i tuoi sanguinolenti bassifondi
Le tue macchine, artigli di ferro delle tua ingordigia,
E le tue carceri, viscide spire della tua mente,
La luce dei tuoi occhi che abbacina il sole
E converte le tue mezzenotti in mezzogiorni,
le strade dove compri e rivendi
ogni giorno l’intero mondo e l’umanità,
Le tue fondamenta che affondano fin nell’inferno
E le tue torri che lacerano i tifoni
E la tua voce ubriaca di cruenti libagioni,
E i tuoi porti che ingoiano le nazioni,
E la gloria dei tuoi morti senza nome,
E l’amaro del tuo pane,
E la spada che ti consacra la mano,
E l’alba che inghirlanderà la tua testa.

Traduzione di Luigi Fontanella
dalla rivista “Poesia” n. 308, ottobre 2015 – Crocetti editore
Arturo Giovannitti (Ripabottoni, 7 gennaio 1884 – New York, 31 dicembre 1959) è stato un sindacalista, attivista e poeta italiano naturalizzato statunitense.
Giovannitti nacque 1884 da una famiglia benestante; iniziò gli studi nella sua terra natale. Impegnato giovanissimo nei movimenti sociali di inizio Novecento fu inviato dalla famiglia in America per allontanarlo dal suo attivismo politico. In America studiò dapprima a Montreal presso un seminario protestante (associato alla Università McGill) poi per breve tempo presso la Columbia University di New York. Lavorò per qualche tempo nelle miniere di carbone della Pennsylvania. Subito attivo nelle lotte operaie d'oltreoceano aderì nel 1908 alla Federazione Socialista Italiana del Nord America e successivamente al sindacato rivoluzionario Industrial Workers of World (IWW). Fu editore del settimanale radicale in lingua italiana Il Proletario e fu tra i più grandi oratori del movimento operario. Nel 1912 fu coinvolto con Joseph Ettor in un caso giudiziario che lo rese noto in tutto il mondo e che anticipò il più famoso caso giudiziario di Sacco e Vanzetti.
Durante il grande sciopero di Lawrence nel Massachusetts del 1912, negli scontri con le forze dell'ordine fu uccisa la trentaquattrenne Anna LoPizzo, un'operaia tessile. Di tale assassinio furono ritenuti responsabili Arturo Giovannitti e Giuseppe (Joseph) Ettor (tra gli organizzatori dello sciopero per l'IWW) e l'operaio Joseph Caruso quale esecutore materiale dell'assassinio. I tre furono incarcerati. Il loro caso suscitò un enorme clamore nell'opinione pubblica statunitense e mondiale. Per affermare la loro innocenza si fondarono movimenti e associazioni in tutto il mondo. L'IWW con una sottoscrizione pagò le spese processuali. I lavoratori tessili di Lawrence proclamarono uno sciopero generale per il loro rilascio. Giovannitti fu processato con Ettor e Caruso a Salem (Massachusetts), tutti furono scagionati nel novembre 1912.
Giovannitti fu instancabile nel suo attivismo. Fondò e scrisse su vari giornali in lingua italiana e inglese. Nel 1923 fu il primo segretario generale della Anti-Fascist Association of North America. Nel 1925 insieme a Ettor si adoperò per la causa di Sacco e Vanzetti.
In carcere Giovannitti scrisse il poema “The Walker”, che lo fece conoscere ad un ampio pubblico. Tra i suoi scritti sono da ricordare la raccolta di poesie "Parole e sangue" (1983) e "Quando canta il gallo" (1957). Sono stati pubblicati postumi "The Collected Poems" (1962), in lingua inglese. (wikipedia)

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