9 aprile 2017

Festa di campagna – Enzo Montano

Opera di Hamish Blakely
 Festa di campagna – Enzo Montano


Dopo la mietitura: è gialla la pianura.
Dopo i giorni di sudore
l’estate è ancora lunga,
le sere sono magiche e dolci
e in campagna è tempo di festa!
Nell’aia in mezzo alla sera
l’aria è densa di basilico e menta;
giovani donne con vestiti a fiori
accettano gli inviti dei ragazzi
e danzano un quarantacinque giri
di Piazzolla che va sul giradischi.

Saltellano i bambini,
gli anziani liberano la mente
e anch’essi danzano
nei ricordi della giovinezza:
pensano agli amori vissuti
tra gli olivi e nelle vigne,
i loro occhi ridono e ballano
nell’aia in mezzo alla sera,
insieme ai giovani dagli occhi neri;
ne inseguono gli sguardi che si incrociano,
e li leggono come un déjà vu.

Suonano le fisarmoniche e friniscono i grilli,
si balla e si mangiano focacce,
le risate dei ragazzi sottolineano
cenni impercettibili di giovani donne.
Si mangiano taralli e uova sode.
La più bella è Maria che volteggia
nel vestito a piccoli fiori rossi e blu.
Balla e ride Maria col fidanzato.

Si balla, si mangiano focacce
e si beve vino rosso dolce e forte
di uva nera matura di infinito sole.
Gianni guarda sempre la più bella
di tutte le ragazze in danza
in mezzo all’aia, e invidia Riccardo.
Lo sguardo fugge dagli occhi
e la passione si sradica dal petto,
corrono veloci sulle gambe, sul seno
e dentro gli occhi neri di Maria.
Riccardo ebbro di vino e sfida
brucia Gianni con lampi di occhi
e stringe più forte la sua donna,
sotto lo sguardo di un uomo pensoso
con la barba bianca.

Ballano i ragazzi e saltellano i bambini,
gli anziani rincorrono i ricordi,
gira il disco sul piatto e cantano i grilli
nell’aria dolce di anice e rosmarino.
Si mangiano taralli e uova sode
e si beve vino rosso dolce e forte.

Appartati sotto un grande fico
discutono Gianni e Riccardo,
i gesti si fanno concitati
e le parole diventano più acute,
ma la musica copre le voci.
La luna riflette un guizzo d’argento sulla
lama di un coltello nella mano di Riccardo.

Balla Maria con gli altri giovani,
i bambini saltellano ai bordi dell’aia,
la Cumparsita si diffonde tra le stoppie
e il vino non è ancora finito.
La luna fa luccicare anche una lacrima
dell’uomo con la barba bianca.

Riccardo ha le mani scure,
Gianni giace a terra.
Lo sa solo la luna
che vede negli occhi
di Gianni lo stupore
e la sconfitta in quelli di Riccardo.

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