Piove - e.m.
Il tamburellare della pioggia
saluta un giorno grigio.
Dalla finestra una fila di automobili mal parcheggiate
sulla strada e su ipotesi di marciapiedi.
In una pozzanghera si rispecchia la desolazione
o il fascino triste di una periferia
si potrebbe dire.
In altre buche sottolineate dall’acqua
si riflettono tondini sporgenti da pilastri di cemento
e pareti di mattoni di case incomplete
da venti anni o forse più
e che mai si completeranno,
È una pioggia triste di un mattino triste
è il tamburellare monotono in un giorno monotono
accompagnato dagli Avion Travel
da millenovecentocinquanta
e dal Volo interrotto proprio come le case e le strade
e i marciapiedi e il paese e il tempo
e i desideri.
Lontana è la pioggia di una primavera lontana
ma pregna di sole e di promesse
annunciate dal ramo di un limone
spinto dal vento contro il vetro
o dal profumo forte della menta
o dai netti colori degli anemoni
ma forse è solo immaginazione.
Piove in un mattino senza luce né colori
lontane sono le roventi estati
all’ombra del grande fico
a contare i colori delle libellule
i cocci antichi di vasi colorati
o i gechi sui muri bianchi
Il tamburellare della pioggia infine si fa allegro
non cessa con il passare delle ore
in una bolla di tempo senza luce né profumi
ci si può perdere tra le note di Corelli e la follia.
"... ci si può perdere tra le note di Corelli e la follia..."
RispondiEliminaE il naufragar m'è dolce in questo mare!