opera di Carlo Levi
Contadini - Enzo Montano Visi scavati dalle spesse rughe
opera scolpita ogni giorno
dai violenti raggi del solstizio
riflessi dalle gialle stoppie di giugno
fatica immane e poco grano
sudore polvere penetrante
condivano l'intensa persistenza
degli stenti adiacenti alla fame
uomini neri intrisi dal destino
si riunivano e proclamavano lotte
alla disperazione sorda in un altrove lontano
effimere esaltazioni per rompere i giorni
il profumo del sapone di marsiglia
consegnava la domenica e quasi mai la festa
mettere insieme il mattino con la sera
era fatica anche con il rigo rosso
talvolta di sera a turno nelle case
si inscenava l'ipotesi di un convivio
l'allegria dei bambini saltellava
tra focacce ciambelle e uova sode
spesso l'oblio apre le sue chiuse
e lascia andare intere epoche
sapori suoni canti e danze; serve nuovo spazio
spazio ad un presente spesso inutile
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