8 maggio 2015

Lacrime – Edith Sitwell

Salvator Rosa - La fortuna
Lacrime – Edith Sitwell

Son state le mie lacrime splendore di Orione con sestupli soli, e il milione
Di fiori di campo del cielo, dove sistemi solari tramontano - ,
Rocce di enormi diamanti, in mezzo all’onda limpida,
Maturate da rugiade di maggio e dalle sue luci precoci,
che altri diamanti generano:
Per le glorie del’aria ho pianto, e per milioni di albe,
Per gli splendori nel cuore dell’Uomo nemici delle tenebre;
Ho pianto per le belle regine del mondo, splendenti come aiuole fiorite –
(Ora tutte insieme, alcune recise alle sei, altre alle sette,
ma tutte insieme nella Mattina dell’Eternità) –
Ma le mie lacrime si sono inaridite e cadono simili alle ore:
Io piango per Venere e il suo corpo in città metafisica –
Il cui cuore batte ora soltanto al suono di rivoluzioni –
L’amore tramutato in pena da ospedale, o speranza di scienziato per il futuro –
Piango per l’Uomo ottenebrato, per quella complessa vastità di aria e acqua,
Di pianta e d’animale,
Duro diamante ed infinito sole.


  * dal n. 304 della rivista "Poesia" Crocetti Edizioni - Traduzione di Silvio Raffo

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