9 settembre 2015

Amore America – Pablo Neruda

 Cordigliera delle Ande - it.wikipedia.org
 Amore America – Pablo Neruda

Prima della parrucca e della casacca
furono i fiumi, fiumi arteriali:
furon le cordigliere, sulla cui onda rasa
il condor o la neve parevano immobili:
furon l'umidità e il folto, il tuono
senza nome ancora, le pampe planetarie.

L'uomo fu terra, vaso, palpebra
del fango tremulo, forma dell'argilla,
fu brocca caraibica, pietra chibcha,
coppa imperiale o silice araucana.
Tenero e sanguinario fu, ma sull'impugnatura
della sua arma di cristallo inumidita,
le iniziali della terra
stavano scritte.
Nessuno poté
ricordarle poi: il vento
le dimenticò, la lingua dell'acqua
fu sotterrata, le chiavi si perdettero
o s'inondarono di silenzio o di sangue.

Non si perdette la vita, fratelli pastorali.
Ma come una rosa selvatica
cadde una goccia rossa nel folto
e si spense una lampada di terra.
Io sono qui per raccontar la storia.

Dalla pace del bufalo
alle sferzate arene
della terra finale, nelle schiume
accumulate della luce antartica,
e per le tanti precipitanti
della cupa pace venezolana,
ti cercai, padre mio,
giovane guerriero di tenebra e di rame,
oh tu, pianta nuziale, chioma indomabile,
madre caimano, metallica colomba.

Io, incaico del fango,
toccai la pietra e dissi:
Chi
mi attende? E serrai la mano
su un pugno di cristallo vuoto.
Ma camminai tra fiori zapotechi
e dolce era la luce come un cerbiatto,
ed era l'ombra come una palpebra verde.

Terra mia senza nome, senza America,
stame equinoziale, lancia di porpora,
il tuo aroma mi si arrampicò per le radici
fino alla coppa che bevevo, fino alla più esile
parola ancor non nata dalla mia bocca.

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