9 settembre 2015

Non credere che il mio mantello - Mariangela Gualtieri

Non credere che il mio mantello - Mariangela Gualtieri
 
Non credere che il mio mantello
sia inceppato, che il suo bordo
con porpora di stelle sia truccato,
che se non volo adesso sia
per castigo dell'orco che spadrona.
E se mi vedi china non sarà mai
per guadagno
non sarà per paura o per vergogna
se quel leggero d'infanzia s'impantana
con la lumaca e con l'atletico rospo.

Nel tuo volare alto ti seguirò
mia zarina dinamitarda che spandi
un colore allegro e pezzetti di brace
in questo cielo randagio che ci ama
proprio così, felici come siamo
certe volte io e te
nel nostro canto sbandato di orfanine.

Anche il mare abbiamo anche
le colline, anche i gatti e il cane
abbiamo, anche l'arancione e il rosa
anche la parola della fiaba e quella turchina
della tua preghiera che dal lenzuolo sfreccia
e attraversa l'orbita rotante della sera
fino ai cherubini in attesa.

Cresci santa, mia cavallerizza,
cresci un po' indiavolata
per la gran cavalcata nei cieli d'oro
d'oriente. Buonanotte bambina.

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