14 febbraio 2016

Perinzia. Le città invisibili - Italo Calvino

San Martino d'Agri - Potenza
Perinzia. Le città invisibili - Italo Calvino

Chiamati a dettare le norme per la fondazione di Perinzia gli astronomi stabilirono il luogo e il giorno secondo la posizione delle stelle, tracciarono le linee incrociate del decumano e del cardo orientate l'una come il corso del sole e l'altra come l'asse attorno a cui ruotano i cieli, divisero la mappa secondo le dodici case dello zodiaco in modo che ogni tempio e ogni quartiere ricevesse il giusto influsso dalle costellazioni opportune, fissarono il punto delle mura in cui aprire le porte, prevedendo che ognuna inquadrasse un'eclisse di luna nei prossimi mille anni. Perinzia - assicurarono - avrebbe rispecchiato l'armonia del firmamento; la ragione della natura e la grazia degli dei avrebbero dato la fortuna ai destini degli abitanti.
Seguendo con esattezza i calcoli degli astronomi, Perinzia fu edificata; genti diverse vennero a popolarla; la prima generazione dei nati a Perinzia prese a crescere tra le sue mura; e questi a loro volta ragiunsero l'eta' di sposarsi ed avere figli.
Nelle vie e piazze di Perinzia oggi incontri storpi, nani, gobbi, obesi, donne con la barba. Ma il peggio non si vede; urla gutturali si levano dalle cantine e dai granai, dove le famiglie nascondono i figli con tre teste o sei gambe.
Gli astronomi di Perinzia si trovano di fronte a una difficile scelta: o ammettere che tutti i loro calcoli sono sbagliati e le loro cifre non riescono la descrivere il cielo, o rivelare che l'ordine degli dei e' proprio quello che si rispecchia nella citta' dei mostri.

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